NAPOLI - Simone Scuffet, portiere del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai canali ufficiali del club azzurro: "La mia carriera è iniziata nel mio paese. Poi, da giovanissimo, sono andato nel settore giovanile dell'Udinese dove ho fatto tutta la trafila fino ad esordire in Serie A. Dopo ho fatto un giro di prestiti al Como, allo Spezia. Dopo sono andato al Kasimpasa in Turchia, poi Cipro e Romania, poi sono tornato in Italia al Cagliari. Ero un bambino che si divertiva a giocare a calcio. Ho sempre avuto questa grande passione per il calcio ed il ruolo del portiere. Nel tempo libero ogni occasione era buona per stare con il pallone tra le mani. Mio padre era allenatore di pallavolo per cui, in un periodo, facevo sia calcio che pallavolo. Ho poi virato sul calcio perchè era la mia passione. Il mio idolo era Gianluigi Buffon, un riferimento per tutta la mia generazione, siamo cresciuti con la sua presenza in campo e le sue grandi parate. L'esordio in Serie A è stata un'emozione, il coronamento di un traguardo. E' un po' come rendersi conto di passare dal sogno alla realtà. Ti rendi conto che quello che vivevi come un sogno nel settore giovanile ora fa parte della tua vita con le cose positive e le responsabilità che ti dà. Ti rendi conto che non sei più un ragazzino che vive quel sogno. Il fatto di aver esordito così giovane mi ha fatto vivere tutto con spensieratezza perchè mi sono trovato catapultato in un mondo grande dove a volte non realizzi tutto subito fino in fondo. Per un verso è stato positivo ma dall'altra parte è un qualcosa su cui devi lavorare e con l'età si cresce e si ha più consapevolezza di tutto quello che ci circonda. Crescendo e maturando con l'età bisogna fare questi passi di maturazione. Un'altra emozione che mi ha lasciato il calcio è stata la promozione in A con lo Spezia avvenuta nel periodo Covid. Il fatto di aver potuto dare una gioia in un periodo difficile e raggiungere quel traguardo dando felicità è stato qualcosa di bello. Essere adesso nella stessa squadra di Alex (Meret), dove in passato c'è stato anche Dino Zoff è una bella opportunità. Sono in una società importante con obiettivi importanti. La scuola friulana ha dato i suoi frutti, ci sono tanti ragazzi portieri. Per noi è un orgoglio perchè vuol dire che chi ci ha allenato è stato importante e va sempre ricordato. Il fatto di essere cresciuti insieme e di ritrovarsi poi da grandi tra i professionisti è stata una cosa bella. L'impatto qui è stato davvero positivo, ho trovato un gruppo coeso, c'è voglia di fare bene e farlo insieme. L'unione del gruppo può fare la differenza. Essere in un gruppo sano dove si lavora bene è un ottimo punto di partenza. Il cammino è lungo, per noi è solo un incoraggiamento quello dei tifosi a lottare fino in fondo sapendo che il percorso è ancora lungo. Il termine napoletano che mi piace è cazzimma perchè credo che senza sia difficile raggiungere traguardi importanti. E' importante averla e dimostrarla in campo".
di Napoli Magazine
13/02/2025 - 15:18
NAPOLI - Simone Scuffet, portiere del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai canali ufficiali del club azzurro: "La mia carriera è iniziata nel mio paese. Poi, da giovanissimo, sono andato nel settore giovanile dell'Udinese dove ho fatto tutta la trafila fino ad esordire in Serie A. Dopo ho fatto un giro di prestiti al Como, allo Spezia. Dopo sono andato al Kasimpasa in Turchia, poi Cipro e Romania, poi sono tornato in Italia al Cagliari. Ero un bambino che si divertiva a giocare a calcio. Ho sempre avuto questa grande passione per il calcio ed il ruolo del portiere. Nel tempo libero ogni occasione era buona per stare con il pallone tra le mani. Mio padre era allenatore di pallavolo per cui, in un periodo, facevo sia calcio che pallavolo. Ho poi virato sul calcio perchè era la mia passione. Il mio idolo era Gianluigi Buffon, un riferimento per tutta la mia generazione, siamo cresciuti con la sua presenza in campo e le sue grandi parate. L'esordio in Serie A è stata un'emozione, il coronamento di un traguardo. E' un po' come rendersi conto di passare dal sogno alla realtà. Ti rendi conto che quello che vivevi come un sogno nel settore giovanile ora fa parte della tua vita con le cose positive e le responsabilità che ti dà. Ti rendi conto che non sei più un ragazzino che vive quel sogno. Il fatto di aver esordito così giovane mi ha fatto vivere tutto con spensieratezza perchè mi sono trovato catapultato in un mondo grande dove a volte non realizzi tutto subito fino in fondo. Per un verso è stato positivo ma dall'altra parte è un qualcosa su cui devi lavorare e con l'età si cresce e si ha più consapevolezza di tutto quello che ci circonda. Crescendo e maturando con l'età bisogna fare questi passi di maturazione. Un'altra emozione che mi ha lasciato il calcio è stata la promozione in A con lo Spezia avvenuta nel periodo Covid. Il fatto di aver potuto dare una gioia in un periodo difficile e raggiungere quel traguardo dando felicità è stato qualcosa di bello. Essere adesso nella stessa squadra di Alex (Meret), dove in passato c'è stato anche Dino Zoff è una bella opportunità. Sono in una società importante con obiettivi importanti. La scuola friulana ha dato i suoi frutti, ci sono tanti ragazzi portieri. Per noi è un orgoglio perchè vuol dire che chi ci ha allenato è stato importante e va sempre ricordato. Il fatto di essere cresciuti insieme e di ritrovarsi poi da grandi tra i professionisti è stata una cosa bella. L'impatto qui è stato davvero positivo, ho trovato un gruppo coeso, c'è voglia di fare bene e farlo insieme. L'unione del gruppo può fare la differenza. Essere in un gruppo sano dove si lavora bene è un ottimo punto di partenza. Il cammino è lungo, per noi è solo un incoraggiamento quello dei tifosi a lottare fino in fondo sapendo che il percorso è ancora lungo. Il termine napoletano che mi piace è cazzimma perchè credo che senza sia difficile raggiungere traguardi importanti. E' importante averla e dimostrarla in campo".