L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, nelle lacrime di Lorenzo Insigne lo scudetto scivola via"
19.04.2022 23:34 di Redazione

NAPOLI - C'è un'immagine che fotografa al meglio il deludente pareggio del Napoli contro la Roma. riguarda Insigne, che poco dopo il fischio finale del match si è lasciato andare alle lacrime. Il treno scudetto scivola via, con l'ennesimo stop al Maradona. E l'amarezza e' ancora tanta, inutile nasconderlo. Peccato perche', come ammesso candidamente dallo stesso Mourinho, era abbastanza palpabile, sin dai primi minuti, la sensazione che difficilmente il Napoli avrebbe potuto perdere i 3 punti in palio. Un primo tempo dominato, il bel rigore di Insigne, qualche occasione sprecata ed una difesa accorta avevano illuso un po' tutti. Poi pero' si e' verificato un problema: e' mancato l'affondo decisivo per mettere in cassaforte il risultato, concedendo alla Roma spazi e fiducia che l'hanno portata al pareggio. Giusti i cambi dello "Special One", con El Shaarawy pungente nel finale, meno quelli di "Spallettone", termine con il quale fu ribattezzato "Lucianone" nell'altro match deludente dell'andata proprio dal collega portoghese. Se la fase difensiva corre pochi rischi, anche grazie al prezioso contributo di Lobotka (che nervi per la sua uscita!) ed Anguissa, in attacco appare ormai evidente da diverse gare che Osimhen spesso e volentieri resta solo ed abbandonato. E senza rifornimenti, si sa, non si cantano messe... E nemmeno si fa gol. Anzi, si rischia l'autorete! Battuta e guizzi di Insigne e Lozano a parte, alla vigilia della contesa il tecnico aveva lasciato intravedere qualche spiraglio per l'inserimento di Mertens dal primo minuto. Solo pretattica, perche' il miglior bomber della storia del club di minuti a disposizione (nonostante i suoi ottimi precedenti contro le romane) ne ha avuti come spesso accade molto pochi. Ed anche i subentrati, ahinoi, non hanno saputo accendere la giusta miccia, considerando l'incapacita' di Elmas di pungere sulla destra e la poca verve di Demme (impiegato sempre pochissimo). E se poi Zanoli, che e' giovane ed ha bisogno di maturare in qualche squadra di serie A, lascia qualche varco libero ecco che tutto diventa piu' difficile, senza dimenticare la giornata non felicissima di Fabian e Zielinski. In tutta onesta' ancora non mi spiego i tanti punti persi dal Napoli, o forse si'. Perche' le qualita' della rosa sono indubbie, ma il distacco dalle milanesi resta invariato, con Juventus e Roma che (in silenzio) hanno recuperato diverso terreno. Spalletti e' ora sul banco degli imputati, e' il destino degli allenatori. Se vinci sei bravo, se pareggi o perdi fioccano le critiche. Che il campionato possa riservarci ancora delle sorprese ne sono sicuro, ma le "storie da scrivere" stanno scorrendo rapide ed avvelenate, con il finale (piazzamento Champions a parte) che si sta delineando e non è come i tifosi sognavano. Si poteva fare di piu'. Molto di piu'. E basta con la favola del tabu' Maradona: l'ambiente sostiene la squadra, con affetto e trasporto, ma pare ormai evidente che in questo finale di stagione di birra nelle gambe sembra esserne rimasta davvero poca.  

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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19/04/2024 - 23:34

NAPOLI - C'è un'immagine che fotografa al meglio il deludente pareggio del Napoli contro la Roma. riguarda Insigne, che poco dopo il fischio finale del match si è lasciato andare alle lacrime. Il treno scudetto scivola via, con l'ennesimo stop al Maradona. E l'amarezza e' ancora tanta, inutile nasconderlo. Peccato perche', come ammesso candidamente dallo stesso Mourinho, era abbastanza palpabile, sin dai primi minuti, la sensazione che difficilmente il Napoli avrebbe potuto perdere i 3 punti in palio. Un primo tempo dominato, il bel rigore di Insigne, qualche occasione sprecata ed una difesa accorta avevano illuso un po' tutti. Poi pero' si e' verificato un problema: e' mancato l'affondo decisivo per mettere in cassaforte il risultato, concedendo alla Roma spazi e fiducia che l'hanno portata al pareggio. Giusti i cambi dello "Special One", con El Shaarawy pungente nel finale, meno quelli di "Spallettone", termine con il quale fu ribattezzato "Lucianone" nell'altro match deludente dell'andata proprio dal collega portoghese. Se la fase difensiva corre pochi rischi, anche grazie al prezioso contributo di Lobotka (che nervi per la sua uscita!) ed Anguissa, in attacco appare ormai evidente da diverse gare che Osimhen spesso e volentieri resta solo ed abbandonato. E senza rifornimenti, si sa, non si cantano messe... E nemmeno si fa gol. Anzi, si rischia l'autorete! Battuta e guizzi di Insigne e Lozano a parte, alla vigilia della contesa il tecnico aveva lasciato intravedere qualche spiraglio per l'inserimento di Mertens dal primo minuto. Solo pretattica, perche' il miglior bomber della storia del club di minuti a disposizione (nonostante i suoi ottimi precedenti contro le romane) ne ha avuti come spesso accade molto pochi. Ed anche i subentrati, ahinoi, non hanno saputo accendere la giusta miccia, considerando l'incapacita' di Elmas di pungere sulla destra e la poca verve di Demme (impiegato sempre pochissimo). E se poi Zanoli, che e' giovane ed ha bisogno di maturare in qualche squadra di serie A, lascia qualche varco libero ecco che tutto diventa piu' difficile, senza dimenticare la giornata non felicissima di Fabian e Zielinski. In tutta onesta' ancora non mi spiego i tanti punti persi dal Napoli, o forse si'. Perche' le qualita' della rosa sono indubbie, ma il distacco dalle milanesi resta invariato, con Juventus e Roma che (in silenzio) hanno recuperato diverso terreno. Spalletti e' ora sul banco degli imputati, e' il destino degli allenatori. Se vinci sei bravo, se pareggi o perdi fioccano le critiche. Che il campionato possa riservarci ancora delle sorprese ne sono sicuro, ma le "storie da scrivere" stanno scorrendo rapide ed avvelenate, con il finale (piazzamento Champions a parte) che si sta delineando e non è come i tifosi sognavano. Si poteva fare di piu'. Molto di piu'. E basta con la favola del tabu' Maradona: l'ambiente sostiene la squadra, con affetto e trasporto, ma pare ormai evidente che in questo finale di stagione di birra nelle gambe sembra esserne rimasta davvero poca.  

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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