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NM LIVE – Altamura: “Napoli, Maradona nella storia della città, ora il calcio è cambiato”
02.07.2024 14:40 di Redazione

NAPOLI – MARCELLO ALTAMURA, giornalista, è intervenuto a "NAPOLI MAGAZINE LIVE", su Radio Punto Zero, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, che approfondisce i temi proposti sul web da NapoliMagazine.com, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14:00 alle 15:00, condotta da Michele Sibilla e Antonio Petrazzuolo. Ecco quanto ha affermato: “Una nave piena di ricordi, dove si toccava con mano l’amore della città per Maradona. Diego è nella storia della città. Io credo che il finale della storia di Diego con il Napoli è una pagina amara, meglio concentrarsi sui ricordi positivi. Bisogna lasciare l’idea del calcio come era, ma iniziare a pensare che questi sono professionisti che indossano la maglia del club che li paga e danno il loro contributo, ma non hanno nessun vincolo, perché è un rapporto commerciale. La gente deve sforzarsi di pensarli come semplici lavoratori. E’ brutto da dire, ma è così”.

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NM LIVE – Altamura: “Napoli, Maradona nella storia della città, ora il calcio è cambiato”

di Napoli Magazine

02/07/2024 - 14:40

NAPOLI – MARCELLO ALTAMURA, giornalista, è intervenuto a "NAPOLI MAGAZINE LIVE", su Radio Punto Zero, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, che approfondisce i temi proposti sul web da NapoliMagazine.com, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14:00 alle 15:00, condotta da Michele Sibilla e Antonio Petrazzuolo. Ecco quanto ha affermato: “Una nave piena di ricordi, dove si toccava con mano l’amore della città per Maradona. Diego è nella storia della città. Io credo che il finale della storia di Diego con il Napoli è una pagina amara, meglio concentrarsi sui ricordi positivi. Bisogna lasciare l’idea del calcio come era, ma iniziare a pensare che questi sono professionisti che indossano la maglia del club che li paga e danno il loro contributo, ma non hanno nessun vincolo, perché è un rapporto commerciale. La gente deve sforzarsi di pensarli come semplici lavoratori. E’ brutto da dire, ma è così”.