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L'EX LAZIO - Ballotta: "Il Napoli è una seria candidata per lo Scudetto, non mi aspettavo il turnover completo di Conte in Coppa Italia"
13.12.2024 10:50 di Redazione

Marco Ballotta, dirigente sportivo ed ex giocatore di Lazio e Inter tra le altre, é intervenuto ai microfoni di 'Tackle', trasmissione in onda su Radio Roma Sound:

Il momento di forma della Lazio e Lazio-Inter:

“Il pronostico deve rispecchiare un po’ il momento di classifica, l’Inter ha perso a Leverkusen in una delle partite giocate con meno intensità quest’anno, cercando il pareggio. Non é stata l’Inter che conosciamo ma non dobbiamo prenderla come esempio, lunedì sara un’altra partita. La Lazio merita la posizione che ha, ha vinto due volte contro il Napoli, sono stato a Parma a vederla e non meritava di perdere per la prestazione che ha fatto. Vedo una Lazio che sbaglia poche partite, ma se continua ad avere un rendimento costante, giocando così bene e a viso aperto, darà fastidio a molti. É anche bella da vedere, Baroni sta dimostrando di essere all’altezza e la squadra lo segue sotto tutti i punti di vista, non penso che si fermeranno qui".

Il derby di Roma:

“Tutti i derby vinti si ricordano con più felicità, ma il primo quando sono subentrato a Marchegiani che si era infortunato tra primo e secondo tempo forse é stato il più bello. Ce n’é un altro con Peruzzi che era andato a fare il riscaldamento pre-partita, poi negli spogliatoi mi ha detto che non ce la faceva, mi chiamava “pupetto” e mi ha detto “pupetto guarda non ce la faccio, vai tu in porta”. Penso di aver vissuto tutti i derby in maniera uguale, il derby é una partita a sé e si sa quanto ci si tiene a Roma, quindi la motivazione é sempre maggiore. Poi il primo anno abbiamo vinto quattro derby in fila ed é stato indimenticabile".

La Juventus di Thiago Motta?

“Ci sono stati grossi cambiamenti, tanti giocatori non riconfermati che forse avrebbero fatto comodo, Pogba forse serviva tenerlo per l’esperienza ma hanno fatto una scelta ben precisa di voltare pagina e di azzerare tutto. Non dico che ci si aspettava di più ma quando ci sono questi cambiamenti ci vuole un po’ di pazienza, il problema é che nella Juve ci si aspettano sempre risultati immediati. Con un po’ di pazienza sono convinto che le cose si mettano a posto, Motta avrà un sacco di lavoro da fare ma la vittoria contro il City darà fiducia alla squadra e all’ambiente, soprattutto per come hanno vinto, con determinazione e concretezza. E ora devono partire da lì per avere risultati più importanti, ma é tutto nuovo anche per Motta e non é semplice trasferire il suo modo. Anche a Bologna ha dovuto convincere i giocatori e trascinarli, molti devono ringraziarlo ma lui anche deve ringraziare i giocatori per ciò che gli hanno permesso".

Il Napoli di Conte e l’atteggiamento in Coppa Italia?

“Non ho capito il comportamento di Conte e De Laurentiis in Coppa Italia, a maggior ragione essendo fuori dall’Europa. La Coppa Italia poteva essere una coppa da giocarsi, magari con un turnover più leggero, cambiare tutti i giocatori in una volta é un rischio, non me l’aspettavo così rinunciatario. Vuole puntare il campionato ma qualche turno di coppa secondo me non gli avrebbe dato fastidio, si é visto che non ci ha tenuto. Poi ha perso la partita anche di campionato ma come ho detto non é facile giocare contro la Lazio, ma non credo si sia rotto il giochino e li vedo ancora come seri candidati alla vittoria del campionato. Hanno solo questo obiettivo e tutta la settimana per prepararsi, le altre invece con le competizioni europee lasceranno qualcosa per strada, ma ci sono rimasto anche io a vedere Conte con questo atteggiamento in coppa, anche perché passare agli ottavi permette di avvicinarsi alla fase calda senza troppa fatica. Poi comunque é sempre un trofeo, va giocato, avrebbe potuto cambiare 5-6 giocatori per dare minutaggio ma comunque mantenendo il livello. Non mi aspettavo questo da Conte".

Il Milan, le parole di Fonseca, la dirigenza:

“I problemi arrivano sempre dall’alto, la società non é ben definita, i ruoli meno, le scelte non sono state chiare e di conseguenza sarebbe un miracolo se il Milan volasse senza problemi. Quando succedono queste cose vuol dire che c’è poca vicinanza della società. Le dichiarazioni di Fonseca ci stanno come sfogo, ma poteva gestirla dentro lo spogliatoio. Forse però essendo sempre criticato forse ha voluto prendere in mano la situazione per responsabilizzare i giocatori. Il Milan é discontinuo e non si sa mai che partita potrà fare e anche per l’allenatore non é semplice. Gli mettono la croce addosso ma non é facile per Fonseca, e non credo riusciranno a risolvere in breve questo problema".

Provedel o Svilar?

“Mi piacciono entrambi, sono completamente diversi, Svilar é più reattivo, più rapido, Provedel é più concreto e impostato. Si equivalgono a livello di valore assoluto. La Lazio é lì anche per merito del portiere, Svilar invece vive un’annata particolare, ora la Roma si riprenderà perché ha l’allenatore giusto al momento giusto e penso che Ranieri possa dare qualcosa in più a tutti, giocatori e ambiente".

Un ricordo su Eriksson:

“Solo cose positive con lui, ci si capiva al volo e io che spesso ho fatto la panchina se potevo gli davo una mano. Magari gli facevo arrivare qualche pensiero per dargli una mano, io che ero sereno in panchina. Magari gli segnalavo le difficoltà di un singolo durante la partita e lui si fidava, osservava e magari prendeva delle contromisure. Se trovi un allenatore del genere come giocatore gli dai il 110%".

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L'EX LAZIO - Ballotta: "Il Napoli è una seria candidata per lo Scudetto, non mi aspettavo il turnover completo di Conte in Coppa Italia"

di Napoli Magazine

13/12/2024 - 10:50

Marco Ballotta, dirigente sportivo ed ex giocatore di Lazio e Inter tra le altre, é intervenuto ai microfoni di 'Tackle', trasmissione in onda su Radio Roma Sound:

Il momento di forma della Lazio e Lazio-Inter:

“Il pronostico deve rispecchiare un po’ il momento di classifica, l’Inter ha perso a Leverkusen in una delle partite giocate con meno intensità quest’anno, cercando il pareggio. Non é stata l’Inter che conosciamo ma non dobbiamo prenderla come esempio, lunedì sara un’altra partita. La Lazio merita la posizione che ha, ha vinto due volte contro il Napoli, sono stato a Parma a vederla e non meritava di perdere per la prestazione che ha fatto. Vedo una Lazio che sbaglia poche partite, ma se continua ad avere un rendimento costante, giocando così bene e a viso aperto, darà fastidio a molti. É anche bella da vedere, Baroni sta dimostrando di essere all’altezza e la squadra lo segue sotto tutti i punti di vista, non penso che si fermeranno qui".

Il derby di Roma:

“Tutti i derby vinti si ricordano con più felicità, ma il primo quando sono subentrato a Marchegiani che si era infortunato tra primo e secondo tempo forse é stato il più bello. Ce n’é un altro con Peruzzi che era andato a fare il riscaldamento pre-partita, poi negli spogliatoi mi ha detto che non ce la faceva, mi chiamava “pupetto” e mi ha detto “pupetto guarda non ce la faccio, vai tu in porta”. Penso di aver vissuto tutti i derby in maniera uguale, il derby é una partita a sé e si sa quanto ci si tiene a Roma, quindi la motivazione é sempre maggiore. Poi il primo anno abbiamo vinto quattro derby in fila ed é stato indimenticabile".

La Juventus di Thiago Motta?

“Ci sono stati grossi cambiamenti, tanti giocatori non riconfermati che forse avrebbero fatto comodo, Pogba forse serviva tenerlo per l’esperienza ma hanno fatto una scelta ben precisa di voltare pagina e di azzerare tutto. Non dico che ci si aspettava di più ma quando ci sono questi cambiamenti ci vuole un po’ di pazienza, il problema é che nella Juve ci si aspettano sempre risultati immediati. Con un po’ di pazienza sono convinto che le cose si mettano a posto, Motta avrà un sacco di lavoro da fare ma la vittoria contro il City darà fiducia alla squadra e all’ambiente, soprattutto per come hanno vinto, con determinazione e concretezza. E ora devono partire da lì per avere risultati più importanti, ma é tutto nuovo anche per Motta e non é semplice trasferire il suo modo. Anche a Bologna ha dovuto convincere i giocatori e trascinarli, molti devono ringraziarlo ma lui anche deve ringraziare i giocatori per ciò che gli hanno permesso".

Il Napoli di Conte e l’atteggiamento in Coppa Italia?

“Non ho capito il comportamento di Conte e De Laurentiis in Coppa Italia, a maggior ragione essendo fuori dall’Europa. La Coppa Italia poteva essere una coppa da giocarsi, magari con un turnover più leggero, cambiare tutti i giocatori in una volta é un rischio, non me l’aspettavo così rinunciatario. Vuole puntare il campionato ma qualche turno di coppa secondo me non gli avrebbe dato fastidio, si é visto che non ci ha tenuto. Poi ha perso la partita anche di campionato ma come ho detto non é facile giocare contro la Lazio, ma non credo si sia rotto il giochino e li vedo ancora come seri candidati alla vittoria del campionato. Hanno solo questo obiettivo e tutta la settimana per prepararsi, le altre invece con le competizioni europee lasceranno qualcosa per strada, ma ci sono rimasto anche io a vedere Conte con questo atteggiamento in coppa, anche perché passare agli ottavi permette di avvicinarsi alla fase calda senza troppa fatica. Poi comunque é sempre un trofeo, va giocato, avrebbe potuto cambiare 5-6 giocatori per dare minutaggio ma comunque mantenendo il livello. Non mi aspettavo questo da Conte".

Il Milan, le parole di Fonseca, la dirigenza:

“I problemi arrivano sempre dall’alto, la società non é ben definita, i ruoli meno, le scelte non sono state chiare e di conseguenza sarebbe un miracolo se il Milan volasse senza problemi. Quando succedono queste cose vuol dire che c’è poca vicinanza della società. Le dichiarazioni di Fonseca ci stanno come sfogo, ma poteva gestirla dentro lo spogliatoio. Forse però essendo sempre criticato forse ha voluto prendere in mano la situazione per responsabilizzare i giocatori. Il Milan é discontinuo e non si sa mai che partita potrà fare e anche per l’allenatore non é semplice. Gli mettono la croce addosso ma non é facile per Fonseca, e non credo riusciranno a risolvere in breve questo problema".

Provedel o Svilar?

“Mi piacciono entrambi, sono completamente diversi, Svilar é più reattivo, più rapido, Provedel é più concreto e impostato. Si equivalgono a livello di valore assoluto. La Lazio é lì anche per merito del portiere, Svilar invece vive un’annata particolare, ora la Roma si riprenderà perché ha l’allenatore giusto al momento giusto e penso che Ranieri possa dare qualcosa in più a tutti, giocatori e ambiente".

Un ricordo su Eriksson:

“Solo cose positive con lui, ci si capiva al volo e io che spesso ho fatto la panchina se potevo gli davo una mano. Magari gli facevo arrivare qualche pensiero per dargli una mano, io che ero sereno in panchina. Magari gli segnalavo le difficoltà di un singolo durante la partita e lui si fidava, osservava e magari prendeva delle contromisure. Se trovi un allenatore del genere come giocatore gli dai il 110%".