Calcio
IL PENSIERO - Sabatini: "Nel calcio gli infortuni sono un fattore, il Napoli è un esempio"
02.12.2021 19:53 di Redazione

Walter Sabatini, ex dirigente del Bologna, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Sportiva riguardo la stagione dei rossoblù e il campionato di Serie A: “Stiamo vivendo un campionato competitivo a tutti i livelli, emozionante, tutte le domeniche ci sono stravolgimenti ed è uno stimolo per tutti. Le prime si giocano lo scudetto poi c’è la lotta per il quarto posto anche se la frattura diventa importante, sarà una battaglia con l’Atalanta che può anche pensare allo scudetto. Il mio rientro? Io sono pronto a tornare non è pronto il calcio (ride,ndr), io sono sempre pronto. Vedo partite, mi diverto continuo a seguire il Bologna a messaggiarmi con i calciatori e il mister: spesso mi è capitato di non finire campionati mantenendo con le squadre un rapporto vivo. Adoro il Bologna, credo che quello che sta facendo possa durare, è uno spogliatoio serio e importante. Cosa è scattato? Credo che l’allenatore stia dando dando un contributo fondamentale, dopo aver lottato per la vita ora è un uomo diverso ancora più convinto e con maggiore elasticità nel gestire le situazioni, sta tirando fuori il massimo da un gruppo che merita. L’Europa? Mi pare troppo, ma la classifica degli ultimi anni va migliorata ogni anno, l’obiettivo attuale è di stare dalla parta sinistra e magari qualcosa in più, e sono obiettivi legittimi dato che è una squadra molto giovane con qualche anziano a trascinare. Nel caso di Hickey è stata un’operazione tirata avanti da Bigon e dal suo staff, l’anno scorso ha sofferto di un infortunio fastidioso come la spalla, un infortunio sempre più frequente ultimamente tra i calciatori, nel Bologna c’è anche Nico Dominguez con lo stesso tipo di problema. Theate ci ha impressionato subito – a parte che impressiona anche come aspetto estetico (ride, ndr) – siamo andati a prenderlo per la sua prepotenza incredibile, sono giocatori che hanno Già un presente importantissimo, già pronti per un grande salto. Nel calcio di oggi gli infortuni sono un fattore. Guardate ieri il Napoli, è un monolite che sa quello che deve fare che non subisce mai ma perdendo 3 giocatori nel corso di una partita ha smarrito la strada. Gli infortuni sono sempre dietro l’angolo. Arnautovic si è fatto male perché gioca anche in nazionale e i recuperi sono inadeguati rispetto all’impegno. L’unico rimedio sarebbe ridurre il numero di partite ma non spetta a me parlare di questo: io sono un fruitore non contesto nulla del calcio, a parte le sconfitte… ho mandato messaggi ai miei ex giocatori per dire loro di mangiare bene e dormire più possibile il recupero è la panacea, ma il calcio mi piace troppo e mi va tutto bene dipende da chi lavora con le squadre riuscire ad adeguarsi. Sulla Conference è stata una forzatura, se arrivi settimo non meriti l’Europa, che competizione è? Le coppe sono belle per quello che hanno rappresentato nella storia, l’Europa League ci può stare però basta così. A un tifoso della Roma che gli frega di vincere la Conference? L’Inter sta tenendo botta, tutta una serie di eventi facevano pensare ad altro. Simone Inzaghi è molto sottovalutato, bastava guardare la Lazio per vedere che giocava da anni un calcio di alto livello, tecnico fatto di trame, una mentalità che ha portato all’Inter dove ha anche l’eredità del lavoro di Conte che resta nel motore dei giocatori, poi quando ci sono i risultati poi tutto si aggiusta, io dico sempre che il calcio è l’unica attività urbana che produce miracoli. E quindi dobbiamo continuare a viverlo con fede e con gioia. Mi aspetto sempre da Mourinho qualche uscita delle sue, è un’artista della comunicazione è lui che ha inventato quella moderna, le prime pagine oggi parlano delle sue frasi su Zaniolo e non del fatto che ha perso col Bologna. Poi quello non è sufficiente, Mourinho oggi ha una squadra incompleta, è costretto a provare Mkhitharyan e Perez interni, inventa cose che solo un allenatore importante si può permettere, ha valorizzato Pellegrini, il bilancio se non è esaltante sicuramente si può considerare soddisfacente, ha 3 anni di contratto gli va dato tempo”.

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
IL PENSIERO - Sabatini: "Nel calcio gli infortuni sono un fattore, il Napoli è un esempio"

di Napoli Magazine

02/12/2024 - 19:53

Walter Sabatini, ex dirigente del Bologna, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Sportiva riguardo la stagione dei rossoblù e il campionato di Serie A: “Stiamo vivendo un campionato competitivo a tutti i livelli, emozionante, tutte le domeniche ci sono stravolgimenti ed è uno stimolo per tutti. Le prime si giocano lo scudetto poi c’è la lotta per il quarto posto anche se la frattura diventa importante, sarà una battaglia con l’Atalanta che può anche pensare allo scudetto. Il mio rientro? Io sono pronto a tornare non è pronto il calcio (ride,ndr), io sono sempre pronto. Vedo partite, mi diverto continuo a seguire il Bologna a messaggiarmi con i calciatori e il mister: spesso mi è capitato di non finire campionati mantenendo con le squadre un rapporto vivo. Adoro il Bologna, credo che quello che sta facendo possa durare, è uno spogliatoio serio e importante. Cosa è scattato? Credo che l’allenatore stia dando dando un contributo fondamentale, dopo aver lottato per la vita ora è un uomo diverso ancora più convinto e con maggiore elasticità nel gestire le situazioni, sta tirando fuori il massimo da un gruppo che merita. L’Europa? Mi pare troppo, ma la classifica degli ultimi anni va migliorata ogni anno, l’obiettivo attuale è di stare dalla parta sinistra e magari qualcosa in più, e sono obiettivi legittimi dato che è una squadra molto giovane con qualche anziano a trascinare. Nel caso di Hickey è stata un’operazione tirata avanti da Bigon e dal suo staff, l’anno scorso ha sofferto di un infortunio fastidioso come la spalla, un infortunio sempre più frequente ultimamente tra i calciatori, nel Bologna c’è anche Nico Dominguez con lo stesso tipo di problema. Theate ci ha impressionato subito – a parte che impressiona anche come aspetto estetico (ride, ndr) – siamo andati a prenderlo per la sua prepotenza incredibile, sono giocatori che hanno Già un presente importantissimo, già pronti per un grande salto. Nel calcio di oggi gli infortuni sono un fattore. Guardate ieri il Napoli, è un monolite che sa quello che deve fare che non subisce mai ma perdendo 3 giocatori nel corso di una partita ha smarrito la strada. Gli infortuni sono sempre dietro l’angolo. Arnautovic si è fatto male perché gioca anche in nazionale e i recuperi sono inadeguati rispetto all’impegno. L’unico rimedio sarebbe ridurre il numero di partite ma non spetta a me parlare di questo: io sono un fruitore non contesto nulla del calcio, a parte le sconfitte… ho mandato messaggi ai miei ex giocatori per dire loro di mangiare bene e dormire più possibile il recupero è la panacea, ma il calcio mi piace troppo e mi va tutto bene dipende da chi lavora con le squadre riuscire ad adeguarsi. Sulla Conference è stata una forzatura, se arrivi settimo non meriti l’Europa, che competizione è? Le coppe sono belle per quello che hanno rappresentato nella storia, l’Europa League ci può stare però basta così. A un tifoso della Roma che gli frega di vincere la Conference? L’Inter sta tenendo botta, tutta una serie di eventi facevano pensare ad altro. Simone Inzaghi è molto sottovalutato, bastava guardare la Lazio per vedere che giocava da anni un calcio di alto livello, tecnico fatto di trame, una mentalità che ha portato all’Inter dove ha anche l’eredità del lavoro di Conte che resta nel motore dei giocatori, poi quando ci sono i risultati poi tutto si aggiusta, io dico sempre che il calcio è l’unica attività urbana che produce miracoli. E quindi dobbiamo continuare a viverlo con fede e con gioia. Mi aspetto sempre da Mourinho qualche uscita delle sue, è un’artista della comunicazione è lui che ha inventato quella moderna, le prime pagine oggi parlano delle sue frasi su Zaniolo e non del fatto che ha perso col Bologna. Poi quello non è sufficiente, Mourinho oggi ha una squadra incompleta, è costretto a provare Mkhitharyan e Perez interni, inventa cose che solo un allenatore importante si può permettere, ha valorizzato Pellegrini, il bilancio se non è esaltante sicuramente si può considerare soddisfacente, ha 3 anni di contratto gli va dato tempo”.