Mister Z
MR Z - Napoli, che sta succedendo?
08.10.2019 17:16 di Redazione

NAPOLI - Ancora un risultato deludente. Ancora speranze andate deluse. Ancora rabbia e frustrazione per ciò che poteva essere e non è stato. Il Napoli arranca, annaspa, soffre e insieme con la squadra soffrono i tifosi. La vetta della classifica, dopo il mezzo passo falso a Torino, non si allontana soltanto 'grazie' alla vittoria della Juventus a San Siro che mantiene gli azzurri a sei lunghezze dalla vetta. La gente si angustia e soprattutto si arrovella: che sta succedendo a questa squadra che soltanto 20 giorni fa aveva domato i Campioni d'Europa in carica del Liverpool? Ancelotti le sta provando tutte. Cambia il modulo, arrivando perfino a sperimentare, senza successo alcuno, il tanto avversato 4-3-3, forza il turnover, fa i conti con un profluvio di infortuni come non se ne vedevano da anni. Ma tutto appare vano e inutile. La squadra ha avuto una incredibile involuzione e in pochi giorni si è trasformata da cigno in brutto anatroccolo. Leggo mille pareri diversi sulle cause che possono essere alla base di questa trasformazione. C'è chi se la prende con l'allenatore, chi con il presidente, c'è chi boccia la campagna acquisti e chi non sa a quale santo votarsi. La mia idea, in proposito, è molto semplice. Non è possibile che giocatori che fino a poco tempo fa erano giganti, invidiati da mezza Europa siano improvvisamente diventati brocchi. Lo spettrale Zielinski di Torino ha qualcosa a che vedere con il giocatore ammirato fino a qualche tempo fa? Lo stesso discorso vale per tanti altri protagonisti: Allan, Insigne, Ghoulam. E perfino il Mertens visto due giorni fa non è neppure lontano parente di quello ammirato nelle passate settimane. Quanto a Lozano in tanti arrivano a paragonarlo a Vargas, un giocatore che in Cile faceva sfracelli e che ne Napoli deluse tutte le aspettative. E allora? Io credo che tutto dipenda da una condizione atletica imbarazzante della quale non riesco a darmi una spiegazione. Nel calcio moderno correre meno degli altri, sentire la fatica, arrancare sul terreno di gioco significa disperdere quasi tutto il potenziale tecnico. E niente possono cambiare le diverse tattiche, i turnover più o meno forzati o l'uso di un calciatore piuttosto che un'altro. La verità è che i giocatori del Napoli sono in condizioni atletiche pietose. Gli avversari corrono a mille all'ora e gli azzurri sembrano tartarughe. Nel primo tempo, bene o male, qualcosa riescono creare, ma nella ripresa, quando la fatica si fa inevitabilmente sentire di più, c'è sempre un crollo impressionante. Quando non si è in perfetta forma fisica, irrimediabilmente viene meno anche la lucidità e si finisce per fare errori anche su giocate elementari. Domenica, ad esempio, Zielinski non ha indovinato un passaggio, cosa difficile da comprendere perché si tratta di un giocatore dotato di una tecnica sopraffina. E un'altra domanda che sorge spontanea è: siamo sicuri che non ci sia una connessione diretta tra la condizione atletica pietosa della squadra e gli innumerevoli infortuni muscolari che stanno falcidiando la rosa? Insomma ritengo che i mali della squadra potranno essere superati soltanto se e quando i calciatori riusciranno a ritrovare tutti assieme (o a  trovare per la prima volta in questa stagione?) una buona condizione atletica. Soltanto a quel punto potremo vedere il vero Napoli e giudicarlo con cognizione di causa. Fino a quel momento è come se volessimo chiedere a una vecchia 500 di gareggiare in pista con una Ferrari. E' chiaro che non c'è alcuna possibilità di spuntarla.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

08/10/2024 - 17:16

NAPOLI - Ancora un risultato deludente. Ancora speranze andate deluse. Ancora rabbia e frustrazione per ciò che poteva essere e non è stato. Il Napoli arranca, annaspa, soffre e insieme con la squadra soffrono i tifosi. La vetta della classifica, dopo il mezzo passo falso a Torino, non si allontana soltanto 'grazie' alla vittoria della Juventus a San Siro che mantiene gli azzurri a sei lunghezze dalla vetta. La gente si angustia e soprattutto si arrovella: che sta succedendo a questa squadra che soltanto 20 giorni fa aveva domato i Campioni d'Europa in carica del Liverpool? Ancelotti le sta provando tutte. Cambia il modulo, arrivando perfino a sperimentare, senza successo alcuno, il tanto avversato 4-3-3, forza il turnover, fa i conti con un profluvio di infortuni come non se ne vedevano da anni. Ma tutto appare vano e inutile. La squadra ha avuto una incredibile involuzione e in pochi giorni si è trasformata da cigno in brutto anatroccolo. Leggo mille pareri diversi sulle cause che possono essere alla base di questa trasformazione. C'è chi se la prende con l'allenatore, chi con il presidente, c'è chi boccia la campagna acquisti e chi non sa a quale santo votarsi. La mia idea, in proposito, è molto semplice. Non è possibile che giocatori che fino a poco tempo fa erano giganti, invidiati da mezza Europa siano improvvisamente diventati brocchi. Lo spettrale Zielinski di Torino ha qualcosa a che vedere con il giocatore ammirato fino a qualche tempo fa? Lo stesso discorso vale per tanti altri protagonisti: Allan, Insigne, Ghoulam. E perfino il Mertens visto due giorni fa non è neppure lontano parente di quello ammirato nelle passate settimane. Quanto a Lozano in tanti arrivano a paragonarlo a Vargas, un giocatore che in Cile faceva sfracelli e che ne Napoli deluse tutte le aspettative. E allora? Io credo che tutto dipenda da una condizione atletica imbarazzante della quale non riesco a darmi una spiegazione. Nel calcio moderno correre meno degli altri, sentire la fatica, arrancare sul terreno di gioco significa disperdere quasi tutto il potenziale tecnico. E niente possono cambiare le diverse tattiche, i turnover più o meno forzati o l'uso di un calciatore piuttosto che un'altro. La verità è che i giocatori del Napoli sono in condizioni atletiche pietose. Gli avversari corrono a mille all'ora e gli azzurri sembrano tartarughe. Nel primo tempo, bene o male, qualcosa riescono creare, ma nella ripresa, quando la fatica si fa inevitabilmente sentire di più, c'è sempre un crollo impressionante. Quando non si è in perfetta forma fisica, irrimediabilmente viene meno anche la lucidità e si finisce per fare errori anche su giocate elementari. Domenica, ad esempio, Zielinski non ha indovinato un passaggio, cosa difficile da comprendere perché si tratta di un giocatore dotato di una tecnica sopraffina. E un'altra domanda che sorge spontanea è: siamo sicuri che non ci sia una connessione diretta tra la condizione atletica pietosa della squadra e gli innumerevoli infortuni muscolari che stanno falcidiando la rosa? Insomma ritengo che i mali della squadra potranno essere superati soltanto se e quando i calciatori riusciranno a ritrovare tutti assieme (o a  trovare per la prima volta in questa stagione?) una buona condizione atletica. Soltanto a quel punto potremo vedere il vero Napoli e giudicarlo con cognizione di causa. Fino a quel momento è come se volessimo chiedere a una vecchia 500 di gareggiare in pista con una Ferrari. E' chiaro che non c'è alcuna possibilità di spuntarla.

 

 

Mario Zaccaria

 

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