L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, eliminati dalla Coppa Italia per un mix di pensieri irrisolti"
18.01.2023 23:00 di Redazione

NAPOLI - Doveva e poteva essere una passeggiata, ma non lo è stata. Il Napoli saluta, alla gara d'esordio agli Ottavi, la Coppa Italia. Dispiace, ma non ne farei un dramma, anche se si tratta di una "coppetta" che per quel che mi riguarda vorrei vincere ogni anno, considerando che nel giro di appena quattro gare puoi ritrovarti con un trofeo tra le mani. Eppure sono tanti gli spunti di riflessione offerti da questo 6-7 dopo i calci di rigore. Prima di tutto un concetto: a 3 minuti dal 90°, con la qualificazione in tasca, non puoi prendere gol per un calo di tensione difensivo, che ha visto protagonisti Kim e Bereszynski. Anche in occasione della prima rete della Cremonese, Ostigard ha concesso troppo spazio ad Okereke, prima dell'involontario velo di Ciofani e del tap in di Pickel. In molti hanno avuto da ridire sul turnover, magari troppo massiccio in difesa dove si e' avvertita l'assenza di Di Lorenzo con Olivera che di sicuro non ha brillato: considerazioni che si sarebbero attenuate se fosse entrato il tiro nei supplementari di Simeone, anziche' carambolare sul palo e sulla traversa. Bene Juan Jesus, Meret incolpevole sui gol nei tempi regolamentari e spiazzato sui rigori. Mi hanno colpito molto le lacrime di Lobotka: l'errore decisivo dagli undici metri è stata per lui una punizione infame. Merita una carezza, ha dimostrato di essere umano anche lui e bisogna dirgli solo grazie per il rendimento stagionale che sta assicurando. A centrocampo il duo Gaetano-Ndombele non mi ha convinto, spesso troppo larghi e poco incisivi in fase di costruzione. L'assetto con tre uomini in mediana assicura certamente maggiori garanzie. Ha sbagliato Spalletti? Se si vuole essere cinici e cattivi sì, ma se si pensa all'occasione concessa a chi non ha avuto grandi spazi (pur allenandosi sempre con impegno, vedi per l'appunto l'eurogol di testa di Simeone, o il graffio di Juan Jesus) allora no. E delle due io sono piu' per questa seconda tesi. Sta di fatto che la partita andava chiusa molto prima, perche' seppur sul 2-1 non c'era stata la sensazione che potesse arrivare il pareggio, come poi invece si e' materializzato, lo spiraglio aperto ha premiato la voglia di rivalsa della Cremonese. Davide contro Golia. Bravo Ballardini a dare serenita' all'ultima della classe al Maradona. E' giusto elogiare anche gli avversari in questi casi. Come pure mi sarei aspettato qualcosa in piu' da Raspadori, poco incisivo. E dagli stessi Zielinski e Politano, anche se poi hanno segnato i rispettivi rigori. Ecco, nella serata da incubo, bagnata da un nubifragio incessante, il segnale di ulteriore maturita' l'ha dato Osimhen: subito pericoloso appena entrato in campo e freddo dal penalty. Se si vuole arrivare in fondo, bisogna essere come Victor! Dulcis in fundo la direzione arbitrale: non mi è piaciuta per la gestione errata dei cartellini (non c'era il giallo per Zerbin e Sarnicola era da rosso diretto per l'entrata pericolosa su Anguissa), ma soprattutto perche' nel primo tempo il rigore al Napoli per l'atterramento di Gaetano al 23° andava concesso senza tante giri di parole. Ed invece essendo li' ad un metro, in ottima posizione, l'ha valutato "per intensità" non meritevole di sanzione, "spegnendo" di fatto anche un'eventuale correzione del VAR. Insomma nella serata da incubo dei pensieri irrisolti, per ciò che poteva essere e non è stato, nemmeno Maria Sole Ferrieri Caputi è riuscita a brillare di luce propria.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, eliminati dalla Coppa Italia per un mix di pensieri irrisolti"

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18/01/2024 - 23:00

NAPOLI - Doveva e poteva essere una passeggiata, ma non lo è stata. Il Napoli saluta, alla gara d'esordio agli Ottavi, la Coppa Italia. Dispiace, ma non ne farei un dramma, anche se si tratta di una "coppetta" che per quel che mi riguarda vorrei vincere ogni anno, considerando che nel giro di appena quattro gare puoi ritrovarti con un trofeo tra le mani. Eppure sono tanti gli spunti di riflessione offerti da questo 6-7 dopo i calci di rigore. Prima di tutto un concetto: a 3 minuti dal 90°, con la qualificazione in tasca, non puoi prendere gol per un calo di tensione difensivo, che ha visto protagonisti Kim e Bereszynski. Anche in occasione della prima rete della Cremonese, Ostigard ha concesso troppo spazio ad Okereke, prima dell'involontario velo di Ciofani e del tap in di Pickel. In molti hanno avuto da ridire sul turnover, magari troppo massiccio in difesa dove si e' avvertita l'assenza di Di Lorenzo con Olivera che di sicuro non ha brillato: considerazioni che si sarebbero attenuate se fosse entrato il tiro nei supplementari di Simeone, anziche' carambolare sul palo e sulla traversa. Bene Juan Jesus, Meret incolpevole sui gol nei tempi regolamentari e spiazzato sui rigori. Mi hanno colpito molto le lacrime di Lobotka: l'errore decisivo dagli undici metri è stata per lui una punizione infame. Merita una carezza, ha dimostrato di essere umano anche lui e bisogna dirgli solo grazie per il rendimento stagionale che sta assicurando. A centrocampo il duo Gaetano-Ndombele non mi ha convinto, spesso troppo larghi e poco incisivi in fase di costruzione. L'assetto con tre uomini in mediana assicura certamente maggiori garanzie. Ha sbagliato Spalletti? Se si vuole essere cinici e cattivi sì, ma se si pensa all'occasione concessa a chi non ha avuto grandi spazi (pur allenandosi sempre con impegno, vedi per l'appunto l'eurogol di testa di Simeone, o il graffio di Juan Jesus) allora no. E delle due io sono piu' per questa seconda tesi. Sta di fatto che la partita andava chiusa molto prima, perche' seppur sul 2-1 non c'era stata la sensazione che potesse arrivare il pareggio, come poi invece si e' materializzato, lo spiraglio aperto ha premiato la voglia di rivalsa della Cremonese. Davide contro Golia. Bravo Ballardini a dare serenita' all'ultima della classe al Maradona. E' giusto elogiare anche gli avversari in questi casi. Come pure mi sarei aspettato qualcosa in piu' da Raspadori, poco incisivo. E dagli stessi Zielinski e Politano, anche se poi hanno segnato i rispettivi rigori. Ecco, nella serata da incubo, bagnata da un nubifragio incessante, il segnale di ulteriore maturita' l'ha dato Osimhen: subito pericoloso appena entrato in campo e freddo dal penalty. Se si vuole arrivare in fondo, bisogna essere come Victor! Dulcis in fundo la direzione arbitrale: non mi è piaciuta per la gestione errata dei cartellini (non c'era il giallo per Zerbin e Sarnicola era da rosso diretto per l'entrata pericolosa su Anguissa), ma soprattutto perche' nel primo tempo il rigore al Napoli per l'atterramento di Gaetano al 23° andava concesso senza tante giri di parole. Ed invece essendo li' ad un metro, in ottima posizione, l'ha valutato "per intensità" non meritevole di sanzione, "spegnendo" di fatto anche un'eventuale correzione del VAR. Insomma nella serata da incubo dei pensieri irrisolti, per ciò che poteva essere e non è stato, nemmeno Maria Sole Ferrieri Caputi è riuscita a brillare di luce propria.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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