L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Gelido Napoli, non ci resta che il piazzamento Champions mentre il futuro è lì che si avvicina"
14.01.2022 23:58 di Redazione

NAPOLI - Perdere 5-2, in casa contro la Fiorentina, in uno Stadio Maradona gelido e quasi vuoto, ed uscire dalla Coppa Italia, personalmente, mi è dispiaciuto moltissimo. Ho sempre pensato che la Coppa Italia, la cui vittoria permette la disputa della finale di Supercoppa italiana, dovesse essere affrontata dal Napoli con il coltello tra i denti, dandole la dimensione dell'obiettivo primario da perseguire ogni anno, considerando che in campionato lo scudetto non e' mai alla portata e che in Europa (sia essa Champions che League) difficilmente si arriva alle fasi finali. Per lunghi tratti la sensazione che ho avuto, principalmente nel primo tempo, e' stata quella di una partitella in famiglia. Come al solito sono serviti gli scossoni per avere una reazione, ma il gol fantastico di Mertens prima, e il sigillo di Petagna al termine dei minuti regolamentari, hanno assunto le sembianze dell'ultimo contraccolpo vitale prima del collasso definitivo. Di sicuro Ayroldi, tra i peggiori arbitri mai visti in Italia, non ha saputo guidare l'incontro, fischiando falli inopportuni e sanzionando gli azzurri con cartellini gialli e rossi alla rinfusa. Ma al di la' del fischietto, e' giusto non dare alibi alla squadra. Piuttosto viene da chiedersi se non occorre assistere meglio, con allenamenti specifici, Ospina e Meret, che nelle ultime settimane, non solo contro i viola, mi sono sembrati poco reattivi. In Campania ci sono esperti del settore come Taglialatela e Di Fusco che darebbero una mano senza problemi. Esclusi gli autori dei due gol, Mertens e Petagna, e per certi versi Lobotka, tutta la squadra non ha brillato. Ghoulam, alla terza di fila, non ne aveva piu'. Di Lorenzo è andato un po' a vuoto, come pure Rrahmani e il neo acquisto Tuanzebe, acerbo e timido in fase di impostazione. Se poi Demme ed Elmas, come pure Politano e Fabian, non sono in serata ecco che tutto si complica. Peccato per il palo centrato da Lozano, che poi è stato buttato fuori, con l'aiuto del VAR, per un fallo chiaramente involontario. Insomma una partita cervellotica. A posteriori verrebbe da dire che forse sarebbe stato meglio se Petagna non avesse segnato, risparmiando un po' di energie al gruppo e il freddo (misto a vento) ai pochi presenti sugli spalti. Va detto anche che il 37 forse non andava sostituito dopo il gol realizzato. Ma tant'e', a caldo non si ha la sfera di cristallo. Di sicuro queste partite andrebbero affrontate e chiuse senza perdersi in chiacchiere. Ed invece si è visto un Napoli poco voglioso di far sua questa qualificazione. Sfuma il primo obiettivo stagionale, poi a febbraio arrivera' la doppia sfida col Barcellona in Europa League, mentre si tentera' di non perdere il piazzamento Champions in campionato, ormai l'unica dimensione alla quale resta da aggrapparsi. Intanto, immagino, si stia programmando il futuro: con quali idee ed uomini si costruirà la nuova fase offensiva? Lo scopriremo solo vivendo.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Gelido Napoli, non ci resta che il piazzamento Champions mentre il futuro è lì che si avvicina"

di Napoli Magazine

14/01/2024 - 23:58

NAPOLI - Perdere 5-2, in casa contro la Fiorentina, in uno Stadio Maradona gelido e quasi vuoto, ed uscire dalla Coppa Italia, personalmente, mi è dispiaciuto moltissimo. Ho sempre pensato che la Coppa Italia, la cui vittoria permette la disputa della finale di Supercoppa italiana, dovesse essere affrontata dal Napoli con il coltello tra i denti, dandole la dimensione dell'obiettivo primario da perseguire ogni anno, considerando che in campionato lo scudetto non e' mai alla portata e che in Europa (sia essa Champions che League) difficilmente si arriva alle fasi finali. Per lunghi tratti la sensazione che ho avuto, principalmente nel primo tempo, e' stata quella di una partitella in famiglia. Come al solito sono serviti gli scossoni per avere una reazione, ma il gol fantastico di Mertens prima, e il sigillo di Petagna al termine dei minuti regolamentari, hanno assunto le sembianze dell'ultimo contraccolpo vitale prima del collasso definitivo. Di sicuro Ayroldi, tra i peggiori arbitri mai visti in Italia, non ha saputo guidare l'incontro, fischiando falli inopportuni e sanzionando gli azzurri con cartellini gialli e rossi alla rinfusa. Ma al di la' del fischietto, e' giusto non dare alibi alla squadra. Piuttosto viene da chiedersi se non occorre assistere meglio, con allenamenti specifici, Ospina e Meret, che nelle ultime settimane, non solo contro i viola, mi sono sembrati poco reattivi. In Campania ci sono esperti del settore come Taglialatela e Di Fusco che darebbero una mano senza problemi. Esclusi gli autori dei due gol, Mertens e Petagna, e per certi versi Lobotka, tutta la squadra non ha brillato. Ghoulam, alla terza di fila, non ne aveva piu'. Di Lorenzo è andato un po' a vuoto, come pure Rrahmani e il neo acquisto Tuanzebe, acerbo e timido in fase di impostazione. Se poi Demme ed Elmas, come pure Politano e Fabian, non sono in serata ecco che tutto si complica. Peccato per il palo centrato da Lozano, che poi è stato buttato fuori, con l'aiuto del VAR, per un fallo chiaramente involontario. Insomma una partita cervellotica. A posteriori verrebbe da dire che forse sarebbe stato meglio se Petagna non avesse segnato, risparmiando un po' di energie al gruppo e il freddo (misto a vento) ai pochi presenti sugli spalti. Va detto anche che il 37 forse non andava sostituito dopo il gol realizzato. Ma tant'e', a caldo non si ha la sfera di cristallo. Di sicuro queste partite andrebbero affrontate e chiuse senza perdersi in chiacchiere. Ed invece si è visto un Napoli poco voglioso di far sua questa qualificazione. Sfuma il primo obiettivo stagionale, poi a febbraio arrivera' la doppia sfida col Barcellona in Europa League, mentre si tentera' di non perdere il piazzamento Champions in campionato, ormai l'unica dimensione alla quale resta da aggrapparsi. Intanto, immagino, si stia programmando il futuro: con quali idee ed uomini si costruirà la nuova fase offensiva? Lo scopriremo solo vivendo.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
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