L'Angolo
L'EX - Gennaro Gattuso: "Io non sono razzista, Napoli? Grandi giocatori in una grande squadra"
08.06.2022 09:37 di Redazione

NAPOLI - Gennaro Gattuso, ex allenatore di Milan e Napoli e ad un passo dal Valencia, ha rilasciato delle dichiarazioni al Corriere della Sera in cui si è difeso dalle accuse di razzismo:

 

"La mia è una famiglia di emigranti. Come potrei io essere razzista? Se mi chiamano Ringhio, ci sarà un motivo. Non vado a caccia di facili consensi, non faccio il simpatico a comando. Sono uno che lavora, che ha sempre lavorato, che ha faticato tanto e che è grato alla vita per quello che gli ha dato. Quando sento dire che sono razzista mi sembra di impazzire. Nessuna persona, mai, può essere giudicata per il colore della pelle. Conosco tanti con la pelle bianca che non si comportano bene. Il razzismo va combattuto, sempre. Ho allenato decine di giocatori che avevano la pelle diversa dalla mia, nel mio ristorante ne lavorano tre, ho avuto compagni di squadra ai quali ho voluto bene. Per me non conta il colore della pelle, conta la persona. La sua onestà, la sua lealtà".

 

Nel tritacarne nel quale è stato gettato con ferocia, si è anche detto che non avrebbe la salute per allenare una squadra di calcio.

 

"Anche qui non ho mai nascosto nulla. Ho, come tante persone, una malattia autoimmune che si chiama miastenia oculare. Ne soffro da tempo ma è assolutamente sotto controllo e non comporta alcuna limitazione al mio lavoro. Non ho nessun impedimento, tanto è vero che ho sempre allenato. E non male. Anche a Napoli, dove ho allenato grandi giocatori in una grande società".

 

Su Ancelotti.

 

"Io tifo sempre per Carlo. Come si può non farlo? Ho vinto undici trofei con lui. È un maestro. Riesce a gestire ogni gruppo. Ci riusciva trent’anni fa e ci riesce ora, come ha dimostrato al Real Madrid. Sarà bello incontrarlo in campo, nella Liga".

ULTIMISSIME L'ANGOLO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'EX - Gennaro Gattuso: "Io non sono razzista, Napoli? Grandi giocatori in una grande squadra"

di Napoli Magazine

08/06/2024 - 09:37

NAPOLI - Gennaro Gattuso, ex allenatore di Milan e Napoli e ad un passo dal Valencia, ha rilasciato delle dichiarazioni al Corriere della Sera in cui si è difeso dalle accuse di razzismo:

 

"La mia è una famiglia di emigranti. Come potrei io essere razzista? Se mi chiamano Ringhio, ci sarà un motivo. Non vado a caccia di facili consensi, non faccio il simpatico a comando. Sono uno che lavora, che ha sempre lavorato, che ha faticato tanto e che è grato alla vita per quello che gli ha dato. Quando sento dire che sono razzista mi sembra di impazzire. Nessuna persona, mai, può essere giudicata per il colore della pelle. Conosco tanti con la pelle bianca che non si comportano bene. Il razzismo va combattuto, sempre. Ho allenato decine di giocatori che avevano la pelle diversa dalla mia, nel mio ristorante ne lavorano tre, ho avuto compagni di squadra ai quali ho voluto bene. Per me non conta il colore della pelle, conta la persona. La sua onestà, la sua lealtà".

 

Nel tritacarne nel quale è stato gettato con ferocia, si è anche detto che non avrebbe la salute per allenare una squadra di calcio.

 

"Anche qui non ho mai nascosto nulla. Ho, come tante persone, una malattia autoimmune che si chiama miastenia oculare. Ne soffro da tempo ma è assolutamente sotto controllo e non comporta alcuna limitazione al mio lavoro. Non ho nessun impedimento, tanto è vero che ho sempre allenato. E non male. Anche a Napoli, dove ho allenato grandi giocatori in una grande società".

 

Su Ancelotti.

 

"Io tifo sempre per Carlo. Come si può non farlo? Ho vinto undici trofei con lui. È un maestro. Riesce a gestire ogni gruppo. Ci riusciva trent’anni fa e ci riesce ora, come ha dimostrato al Real Madrid. Sarà bello incontrarlo in campo, nella Liga".