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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Dopo Barcellona, ecco l’incognita"
10.08.2020 20:10 di Redazione

NAPOLI - Cosa ci resta del dopo Barcellona? Una selva di parole, se non un parolaio. “Scalare l’Everest, impresa possibile, il Barcellona è in crisi..” e via così con tanti bellissimi lavori di inopportuna narrativa o, meglio ancora, di pronosticume creativo. Già, rimane questo e poco altro, perché il Barcellona è una poderosa macchina da calcio, con o senza titolari e/o seconde linee, costa e vale un mucchietto di miliardi, vi ci giocano i migliori al mondo, incluso il migliore dei migliori (Messi) e questo dovrebbe bastare a fare un po’ di differenze e proporzioni, magari aiutandosi pure con un almanacco del calcio. E poi c’è il Napoli: buona squadra, struttura del club molto snella, finanziaremente avveduto, costi bilanciati, fatturato milionario. Ci sarebbe da chiedersi se questo può bastare a spiegare la differenza del campo. Probabilmente no, perché poi ci si mettono anche gli stati d’animo e le motivazioni , che non sempre decidono. Come ieri al Camp Nou. È tutta qui la partita del Napoli, con i suoi picchi e con le pecche di qualche singolo, Koulibaly per primo. Finisce dunque per inerzia in uno degli ultimi cassetti del club, questa stagione del Napoli, dimostratosi più piccino delle aspettative e senza mai trovare le coordinate giuste per i propri obiettivi. Ha spesso perso la minestra per un chicco di sale, non riuscendo ad esprimere il suo potenziale. Il settimo posto in campionato è pura delusione e c'è voluta la vittoria in Coppa Italia per restare in Europa. Insomma il ciclo era finito da qualche anno e tutti abbiamo fatto finta di non accorgercene. Finito come gli ultimi centravanti veri del Napoli. Diventerebbe stancante ricordare errori e omissioni sotto porta. Così come pure ripetere che se Piotr Zielinski è la mezz’ala più forte a cui possiamo ambire, Marek Hamsik è stata la più grossa perdita di sempre. E il dopo Callejon è già un’assenza serissima che non può essere lasciata al caso.

 

 

Toni Iavarone
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Dopo Barcellona, ecco l’incognita"

di Napoli Magazine

10/08/2024 - 20:10

NAPOLI - Cosa ci resta del dopo Barcellona? Una selva di parole, se non un parolaio. “Scalare l’Everest, impresa possibile, il Barcellona è in crisi..” e via così con tanti bellissimi lavori di inopportuna narrativa o, meglio ancora, di pronosticume creativo. Già, rimane questo e poco altro, perché il Barcellona è una poderosa macchina da calcio, con o senza titolari e/o seconde linee, costa e vale un mucchietto di miliardi, vi ci giocano i migliori al mondo, incluso il migliore dei migliori (Messi) e questo dovrebbe bastare a fare un po’ di differenze e proporzioni, magari aiutandosi pure con un almanacco del calcio. E poi c’è il Napoli: buona squadra, struttura del club molto snella, finanziaremente avveduto, costi bilanciati, fatturato milionario. Ci sarebbe da chiedersi se questo può bastare a spiegare la differenza del campo. Probabilmente no, perché poi ci si mettono anche gli stati d’animo e le motivazioni , che non sempre decidono. Come ieri al Camp Nou. È tutta qui la partita del Napoli, con i suoi picchi e con le pecche di qualche singolo, Koulibaly per primo. Finisce dunque per inerzia in uno degli ultimi cassetti del club, questa stagione del Napoli, dimostratosi più piccino delle aspettative e senza mai trovare le coordinate giuste per i propri obiettivi. Ha spesso perso la minestra per un chicco di sale, non riuscendo ad esprimere il suo potenziale. Il settimo posto in campionato è pura delusione e c'è voluta la vittoria in Coppa Italia per restare in Europa. Insomma il ciclo era finito da qualche anno e tutti abbiamo fatto finta di non accorgercene. Finito come gli ultimi centravanti veri del Napoli. Diventerebbe stancante ricordare errori e omissioni sotto porta. Così come pure ripetere che se Piotr Zielinski è la mezz’ala più forte a cui possiamo ambire, Marek Hamsik è stata la più grossa perdita di sempre. E il dopo Callejon è già un’assenza serissima che non può essere lasciata al caso.

 

 

Toni Iavarone
 
 
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