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MISTER Z - Napoli, il gol della Lazio sia di insegnamento: in casi simili, liberarsi alla svelta del pallone!
14.01.2020 13:25 di Redazione

NAPOLI - Vorrei tornare sul gol della Lazio di sabato scorso che ha immeritatamente condannato il Napoli alla sconfitta all'Olimpico. In particolare mi interessa mettere l'accento sule dichiarazioni di Gattuso a fine partita tendenti a scagionare Ospina, autore di una papera colossale, assolutamente ingiustificabile. L'allenatore ha detto: "Dobbiamo guardare avanti, penso che la responsabilità del gol sia mia. Sono io che chiedo di passare al portiere, sono io che chiedo certi movimenti. Si vedono solo le cose negative, ma Ospina ci fa sviluppare il gioco. Per me il portiere fa parte del gioco". Qualcosa di simile accadde il 15 ottobre 2016. Il Napoli perse 1-3 con la Roma al San Paolo e il primo gol dei giallorossi fu messo a segno da Dzeko, su passaggio di Salah, il quale sfruttò un'indecisione nel rilancio di Koulibaly simile a quella di Ospina. Anche in quel caso l'allenatore del Napoli - si trattava di Sarri - scagionò il franco-senegalese, prendendosi la responsabilità dell'accaduto e sostenendo che i difensori avevano precise disposizioni di giocare sempre la palla e di non disfarsene lanciandola verso il centrocampo, anche in caso di evidenti difficoltà. Quanto a Gattuso, ha poi sostenuto anche che la partecipazione del portiere all'azione crea superiorità numerica. Vorrei ardentemente che qualcuno mi spiegasse meglio che cosa significa questa affermazione e, più in generale, vorrei che mi venisse chiarito il concetto che è opportuno che la difesa faccia sempre partire l'azione dal basso, anche a costo di rischiare. A me sembra che se tre o anche quattro giocatori della squadra avversaria fanno pressing sul portiere e sui difensori, liberarsi alla svelta del pallone sia non solo opportuno ma addirittura utile e indispensabile. Nel caso di un rilancio sulla media distanza, con il pallone destinato a finire più o meno all'altezza del cerchio di centrocampo, con gli avversari sbilanciati in avanti per attuare il pressing, allora sì che si potrebbe creare superiorità numerica e inoltre i tempi di recupero delle posizioni della difesa avversaria sarebbero molto più brevi. Io non vedo utilità alcuna nel ripartire con passaggetti laterali da una parte e dall'altra sotto la pressione degli avversari che ti mordono il collo e con il rischio che accada qualcosa di spiacevole. In ogni caso se la disposizione degli allenatori può valere quando l'azione parte senza che gli spazi di manovra siano ristretti dalla presenza di avversari in prossimità dell'area di rigore, sicuramente non ha alcun motivo di esistere nei casi di aggressione. Dunque il comportamento di Ospina - che non è nuovo a dribbling avventurosi davanti alla sua porta - e anche quello di Koulibaly non trovano alcuna giustificazione, a prescindere dai tentativi più o meno riusciti dei loro allenatori di scagionarli. Speriamo almeno che l'esperienza negativa sia servita a qualcosa e che da ora in poi, quando occorre, i difensori del Napoli si liberino della palla con un bel assestato calcione che la mandi a centrocampo o addirittura in tribuna.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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NAPOLI - Vorrei tornare sul gol della Lazio di sabato scorso che ha immeritatamente condannato il Napoli alla sconfitta all'Olimpico. In particolare mi interessa mettere l'accento sule dichiarazioni di Gattuso a fine partita tendenti a scagionare Ospina, autore di una papera colossale, assolutamente ingiustificabile. L'allenatore ha detto: "Dobbiamo guardare avanti, penso che la responsabilità del gol sia mia. Sono io che chiedo di passare al portiere, sono io che chiedo certi movimenti. Si vedono solo le cose negative, ma Ospina ci fa sviluppare il gioco. Per me il portiere fa parte del gioco". Qualcosa di simile accadde il 15 ottobre 2016. Il Napoli perse 1-3 con la Roma al San Paolo e il primo gol dei giallorossi fu messo a segno da Dzeko, su passaggio di Salah, il quale sfruttò un'indecisione nel rilancio di Koulibaly simile a quella di Ospina. Anche in quel caso l'allenatore del Napoli - si trattava di Sarri - scagionò il franco-senegalese, prendendosi la responsabilità dell'accaduto e sostenendo che i difensori avevano precise disposizioni di giocare sempre la palla e di non disfarsene lanciandola verso il centrocampo, anche in caso di evidenti difficoltà. Quanto a Gattuso, ha poi sostenuto anche che la partecipazione del portiere all'azione crea superiorità numerica. Vorrei ardentemente che qualcuno mi spiegasse meglio che cosa significa questa affermazione e, più in generale, vorrei che mi venisse chiarito il concetto che è opportuno che la difesa faccia sempre partire l'azione dal basso, anche a costo di rischiare. A me sembra che se tre o anche quattro giocatori della squadra avversaria fanno pressing sul portiere e sui difensori, liberarsi alla svelta del pallone sia non solo opportuno ma addirittura utile e indispensabile. Nel caso di un rilancio sulla media distanza, con il pallone destinato a finire più o meno all'altezza del cerchio di centrocampo, con gli avversari sbilanciati in avanti per attuare il pressing, allora sì che si potrebbe creare superiorità numerica e inoltre i tempi di recupero delle posizioni della difesa avversaria sarebbero molto più brevi. Io non vedo utilità alcuna nel ripartire con passaggetti laterali da una parte e dall'altra sotto la pressione degli avversari che ti mordono il collo e con il rischio che accada qualcosa di spiacevole. In ogni caso se la disposizione degli allenatori può valere quando l'azione parte senza che gli spazi di manovra siano ristretti dalla presenza di avversari in prossimità dell'area di rigore, sicuramente non ha alcun motivo di esistere nei casi di aggressione. Dunque il comportamento di Ospina - che non è nuovo a dribbling avventurosi davanti alla sua porta - e anche quello di Koulibaly non trovano alcuna giustificazione, a prescindere dai tentativi più o meno riusciti dei loro allenatori di scagionarli. Speriamo almeno che l'esperienza negativa sia servita a qualcosa e che da ora in poi, quando occorre, i difensori del Napoli si liberino della palla con un bel assestato calcione che la mandi a centrocampo o addirittura in tribuna.

 

 

Mario Zaccaria

 

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