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L'EX - Gattuso: "Il Napoli? Orgoglioso d’aver allenato una grande squadra in una grande città, Mendes? Un amico"
05.07.2021 10:27 di Redazione

Gennaro Gattuso, ex allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Repubblica: "Fiorentina? Sul tema commissioni non posso parlare, ma posso ricordare la mia storia. Alleno da otto anni, le mie squadre non hanno mai acquistato giocatori di Mendes e non l’ho mai imposto. André Silva al Milan e Ghoulam al Napoli già c’erano. Mendes è un amico, mi dà consigli per la mia carriera visto che ha grandissima esperienza. Il mercato non spetta a me, ma ai dirigenti. I ruoli li rispetto sempre. Sono ambizioso e voglio giocatori forti e funzionali alla mia squadra, indipendentemente dal loro procuratore. Commisso? Non posso parlare di questo tema, anche perché è una persona che dal vivo non ho mai incontrato. Non ho l'ossessione di parlare a tutti i costi. Ho soltanto il vizio di dire la verità. Tanto, se una cosa non sta in piedi, cade da sola. Il Napoli? Sono orgoglioso d’aver allenato una grande squadra in una grande città. In una stagione con problemi e infortuni mai visti abbiamo perso la qualificazione Champions per un solo punto, con partite spesso spettacolari. I tifosi del Tottenham mi hanno dato dell'omofobo e del razzista? Non sono razzista. Mi hanno chiamato terrone in tutti gli stadi. E ora sono vittima dell'odio da tastiera. Europei? Questo è un momento storico importante per il calcio italiano: sta tornando in alto, la Nazionale lo rappresenta al meglio. È la squadra che gioca meglio, divertente e moderna. Mancini ha il grande merito di avere scelto giocatori tecnici. Idee come le sue, in Nazionale, non si erano mai viste si faceva un altro tipo di calcio, che ha portato anche grandi vittorie, ma in cui era impensabile Jorginho insieme a Verratti e Locatelli. Mancanza di coraggio? No, è che per il nostro modo di pensare erano uguali, tre cosiddetti vertici bassi. Jorginho è un professore in campo, un vigile con la paletta. Verratti non ha 20 anni, sapeva giocare così anche prima. Sono giocatori pensanti".

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L'EX - Gattuso: "Il Napoli? Orgoglioso d’aver allenato una grande squadra in una grande città, Mendes? Un amico"

di Napoli Magazine

05/07/2024 - 10:27

Gennaro Gattuso, ex allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Repubblica: "Fiorentina? Sul tema commissioni non posso parlare, ma posso ricordare la mia storia. Alleno da otto anni, le mie squadre non hanno mai acquistato giocatori di Mendes e non l’ho mai imposto. André Silva al Milan e Ghoulam al Napoli già c’erano. Mendes è un amico, mi dà consigli per la mia carriera visto che ha grandissima esperienza. Il mercato non spetta a me, ma ai dirigenti. I ruoli li rispetto sempre. Sono ambizioso e voglio giocatori forti e funzionali alla mia squadra, indipendentemente dal loro procuratore. Commisso? Non posso parlare di questo tema, anche perché è una persona che dal vivo non ho mai incontrato. Non ho l'ossessione di parlare a tutti i costi. Ho soltanto il vizio di dire la verità. Tanto, se una cosa non sta in piedi, cade da sola. Il Napoli? Sono orgoglioso d’aver allenato una grande squadra in una grande città. In una stagione con problemi e infortuni mai visti abbiamo perso la qualificazione Champions per un solo punto, con partite spesso spettacolari. I tifosi del Tottenham mi hanno dato dell'omofobo e del razzista? Non sono razzista. Mi hanno chiamato terrone in tutti gli stadi. E ora sono vittima dell'odio da tastiera. Europei? Questo è un momento storico importante per il calcio italiano: sta tornando in alto, la Nazionale lo rappresenta al meglio. È la squadra che gioca meglio, divertente e moderna. Mancini ha il grande merito di avere scelto giocatori tecnici. Idee come le sue, in Nazionale, non si erano mai viste si faceva un altro tipo di calcio, che ha portato anche grandi vittorie, ma in cui era impensabile Jorginho insieme a Verratti e Locatelli. Mancanza di coraggio? No, è che per il nostro modo di pensare erano uguali, tre cosiddetti vertici bassi. Jorginho è un professore in campo, un vigile con la paletta. Verratti non ha 20 anni, sapeva giocare così anche prima. Sono giocatori pensanti".