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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, carica Insigne!"
05.08.2020 21:34 di Redazione

NAPOLI - Diagnosi definitiva: lesione parcellare del tendine dell'adduttore lungo sinistro con edema osseo. Viene da dire: u'anema d''o priatorio. Ce la farà il nostro piccolo grande eroe a ritrovarsi con i compagni in campo a Barcellona? Ci sarà o no il Lorenzo magnifico di questi ultimi tempi al cospetto di Leo Messi? Ah, saperlo! E' l'incognita che più pesa in vista della sfida decisiva con i blaugrana. E non è l'unica. Al di là degli intrinseci valori delle due contendenti - un sia pur piccolo vantaggio ai catalani è d'uopo concederlo - resta da vedere se gli azzurri si avvarranno della gamba più fluida rispetto ai blaugrana che hanno chiuso in anticipo la Liga. Più allenato il Napoli, un po' più riposato il Barca. ma queste sono chiacchiere che se le porta via il vento. L'esperienza insegna che sfide di questo tipo si vincono nella testa. Più sgombra quelle di Piquet e compagnìa bella che hanno comunque la certezza, mal che vada, di presentarsi ai nastri di partenza della Champions nella prossima temporada. Più affollata di pensieri quelle degli azzurri che se saranno battuti dovranno dire addio, dopo un bel po' di anni, alla massima competizione europea per club che porta lustro e soldi e si sa che pecunia non olet. E qui subentra la famosa rabies archilochea, chi ne avrà un pizzico in più prevarrà. Chi dei campioni in campo avrà più voglia matta di farcela, prevarrà. Molto probabilmente. Non credo che i probabili partenti non diano tutto quel che possono dare. Se c'è chi è in bilico - ancora Napoli o altro - avrà tutto l'interesse di convincere gli aspiranti acquirenti. E' un giochino antico nel mondo del calcio. Perfino l'immensa pulga, e non è un ossimoro, potrebbe essere interessato a mandare messaggi: alla presidenza rossoblù affinché gli acquisti un po' di giocatori all'altezza; a quella nerazzurra che finora s'è limitata a giochi di luci e di ombre, quelle proiettate da Messi sul Duomo di Milano. Dovesse farcela Insigne ad essere del match, sarebbero scontati i tre davanti. Non dovesse farcela, Gattuso avrebbe un bel puzzle da risolvere. Non spetta a noi fornire consigli, ci mancherebbe. L'importante è che si getti il cuore oltre l'ostacolo, frase fatta e strafatta ma che rende bene l'idea. Da questa partita passa molto del futuro del Napoli che è avviato ad una ricostruzione, sperando che sia all'altezza di quella che operò Rafa Benitez che vestì d'azzurro fior di campioni. Mi accontenterei se chi di dovere sapesse scovare altre due menti sublimi - e sì che il calcio si gioca molto col cervello - come Albiol e Callejon. Intanto, è stato operato un notevole sforzo economico per l'acquisto del nigeriano Osimhen che sarà bravissimo ma è tutto da scoprire nel nostro campionato rompicapo. Una riflessione, infine, sulle cattive abitudini di molti dei personaggi che "abitano" il nostro calcio. Quelle offese gratuite che i microfoni hanno amplificato negli stadi postcovidiani senza pubblico. Avendo seguito un po' di calcio in giro per il mondo, s'è rafforzata in me la convinzione dell'assoluta mancanza di sportività degli addetti ai lavori per non parlare delle tifoserìe. Aveva ragione Churchill  che degli italiani diceva: fanno la guerra come se fosse una partita di calcio e giocano al calcio come se fosse una guerra. Che vi abbracciate a fare prima di un match se poi dimenticate rispetto e onorabilità appena l'arbitro fischia l'inizio delle ostilità. Mannaggia, si dice proprio così..   

 
 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

05/08/2024 - 21:34

NAPOLI - Diagnosi definitiva: lesione parcellare del tendine dell'adduttore lungo sinistro con edema osseo. Viene da dire: u'anema d''o priatorio. Ce la farà il nostro piccolo grande eroe a ritrovarsi con i compagni in campo a Barcellona? Ci sarà o no il Lorenzo magnifico di questi ultimi tempi al cospetto di Leo Messi? Ah, saperlo! E' l'incognita che più pesa in vista della sfida decisiva con i blaugrana. E non è l'unica. Al di là degli intrinseci valori delle due contendenti - un sia pur piccolo vantaggio ai catalani è d'uopo concederlo - resta da vedere se gli azzurri si avvarranno della gamba più fluida rispetto ai blaugrana che hanno chiuso in anticipo la Liga. Più allenato il Napoli, un po' più riposato il Barca. ma queste sono chiacchiere che se le porta via il vento. L'esperienza insegna che sfide di questo tipo si vincono nella testa. Più sgombra quelle di Piquet e compagnìa bella che hanno comunque la certezza, mal che vada, di presentarsi ai nastri di partenza della Champions nella prossima temporada. Più affollata di pensieri quelle degli azzurri che se saranno battuti dovranno dire addio, dopo un bel po' di anni, alla massima competizione europea per club che porta lustro e soldi e si sa che pecunia non olet. E qui subentra la famosa rabies archilochea, chi ne avrà un pizzico in più prevarrà. Chi dei campioni in campo avrà più voglia matta di farcela, prevarrà. Molto probabilmente. Non credo che i probabili partenti non diano tutto quel che possono dare. Se c'è chi è in bilico - ancora Napoli o altro - avrà tutto l'interesse di convincere gli aspiranti acquirenti. E' un giochino antico nel mondo del calcio. Perfino l'immensa pulga, e non è un ossimoro, potrebbe essere interessato a mandare messaggi: alla presidenza rossoblù affinché gli acquisti un po' di giocatori all'altezza; a quella nerazzurra che finora s'è limitata a giochi di luci e di ombre, quelle proiettate da Messi sul Duomo di Milano. Dovesse farcela Insigne ad essere del match, sarebbero scontati i tre davanti. Non dovesse farcela, Gattuso avrebbe un bel puzzle da risolvere. Non spetta a noi fornire consigli, ci mancherebbe. L'importante è che si getti il cuore oltre l'ostacolo, frase fatta e strafatta ma che rende bene l'idea. Da questa partita passa molto del futuro del Napoli che è avviato ad una ricostruzione, sperando che sia all'altezza di quella che operò Rafa Benitez che vestì d'azzurro fior di campioni. Mi accontenterei se chi di dovere sapesse scovare altre due menti sublimi - e sì che il calcio si gioca molto col cervello - come Albiol e Callejon. Intanto, è stato operato un notevole sforzo economico per l'acquisto del nigeriano Osimhen che sarà bravissimo ma è tutto da scoprire nel nostro campionato rompicapo. Una riflessione, infine, sulle cattive abitudini di molti dei personaggi che "abitano" il nostro calcio. Quelle offese gratuite che i microfoni hanno amplificato negli stadi postcovidiani senza pubblico. Avendo seguito un po' di calcio in giro per il mondo, s'è rafforzata in me la convinzione dell'assoluta mancanza di sportività degli addetti ai lavori per non parlare delle tifoserìe. Aveva ragione Churchill  che degli italiani diceva: fanno la guerra come se fosse una partita di calcio e giocano al calcio come se fosse una guerra. Che vi abbracciate a fare prima di un match se poi dimenticate rispetto e onorabilità appena l'arbitro fischia l'inizio delle ostilità. Mannaggia, si dice proprio così..   

 
 

 

Adolfo Mollichelli

 

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