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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Don Aurelio sceglierà il meglio possibile"
28.05.2023 13:00 di Redazione

NAPOLI – Don Aurelio pronto a tutto, morto un re se ne fa un altro, è questo il principio che tra l’altro il patron si è storicamente sempre imposto. D’altra parte Adl non si è mai fatto trovare impreparato in situazioni simili, tanto meno spaventato dagli eventi. Aveva lasciato intendere che nella porta di Casa Napoli era rimasto aperto un solo spiraglio ma da quello che si è capito anche l’ultimo appello non ha prodotto nulla di buono: il mister toscano ha lasciato l’argomento senza ulteriori risposte e il patron a sua volta è arrivato a girare l’ultima pagina. Don Aurelio ha parlato forte e chiaro pubblicamente nel vano tentativo di porgere la mano, accompagnando tuttavia il tam-tam finale con una bordata non indifferente, tanto per chiudere la storia napoletana dell’allenatore del terzo scudetto: “Stare a Napoli è un privilegio, non un obbligo”. Lucianone ha replicato diversamente, niente fatti né parole, la decisione del tecnico toscano è d’altra parte irrevocabile: Spalletti ha difatti annullato la press-conference prepartita col Bologna, allo scopo di evitare spiacevoli domande e ancora più spiacevoli risposte e chiarimenti, cosa a cui tuttavia non potrà sottrarsi al termine del match di oggi contro i felsinei di Thiago Motta, tra l’altro tra gli autorevoli candidati a raccogliere l’eredità del tecnico ancora in carica. D’altra parte don Aurelio è già da tempo impegnato sul fronte tecnico allo scopo di sciogliere quest’intricata matassa. E non c’è da meravigliarsi se da un giorno all’altro possa chiudere l’operazione nella stanza dei bottoni, affidando ad un altro allenatore di elevate qualità tecniche la squadra campione d’Italia. E’ una storia già scritta nelle pagine del Napoli. C’è da immaginare che don Aurelio sceglierà per il meglio possibile: se ricordate Reia lasciò il posto a Mazzarri, Mazzarri a Benitez che trasformò il Napoli in un club di portata internazionale mentre Sarri dopo tre stagioni abbandonò la direzione dell’orchestra Napoli ad Ancelotti, a sua volta passando la mano a Gattuso. La storia attuale è ben nota, il nuovo contratto di Gattuso rimase nel cassetto della scrivania di De Laurentiis che lavorò nell’ombra, portando in azzurro il tecnico di Certaldo. Prima stagione con tante spine: il patron ebbe da ridire parecchio a Spalletti, soprattutto a causa della sconfitta con l’Empoli. E’ così, Lucianone rischiò l’esonero e i rapporti tra don Aurelio e Spalletti fatalmente cambiarono, al punto che oggi come oggi malgrado la conquista del terzo scudetto, il tecnico toscano ha riferito chiaro e tondo al presidente la sua volontà che è quella di lasciare il timone di comando della squadra azzurra, malgrado il grande amore del mister per la città in riva al Golfo. La testimonianza è incisa in un tatuaggio sul suo braccio. In giro c’è tuttavia tanta amarezza e tanta perplessità per questo incredibile inaspettato divorzio, è come una vecchia storia già vissuta in un certo senso. A sua volta don Aurelio dopo l’ultimo affondo operato per trattenere Spalletti, ha ormai girata la pagina. C’è un solo dubbio sul nuovo nome: Thiago Motta o Luis Enrique?

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Don Aurelio sceglierà il meglio possibile"

di Napoli Magazine

28/05/2024 - 13:00

NAPOLI – Don Aurelio pronto a tutto, morto un re se ne fa un altro, è questo il principio che tra l’altro il patron si è storicamente sempre imposto. D’altra parte Adl non si è mai fatto trovare impreparato in situazioni simili, tanto meno spaventato dagli eventi. Aveva lasciato intendere che nella porta di Casa Napoli era rimasto aperto un solo spiraglio ma da quello che si è capito anche l’ultimo appello non ha prodotto nulla di buono: il mister toscano ha lasciato l’argomento senza ulteriori risposte e il patron a sua volta è arrivato a girare l’ultima pagina. Don Aurelio ha parlato forte e chiaro pubblicamente nel vano tentativo di porgere la mano, accompagnando tuttavia il tam-tam finale con una bordata non indifferente, tanto per chiudere la storia napoletana dell’allenatore del terzo scudetto: “Stare a Napoli è un privilegio, non un obbligo”. Lucianone ha replicato diversamente, niente fatti né parole, la decisione del tecnico toscano è d’altra parte irrevocabile: Spalletti ha difatti annullato la press-conference prepartita col Bologna, allo scopo di evitare spiacevoli domande e ancora più spiacevoli risposte e chiarimenti, cosa a cui tuttavia non potrà sottrarsi al termine del match di oggi contro i felsinei di Thiago Motta, tra l’altro tra gli autorevoli candidati a raccogliere l’eredità del tecnico ancora in carica. D’altra parte don Aurelio è già da tempo impegnato sul fronte tecnico allo scopo di sciogliere quest’intricata matassa. E non c’è da meravigliarsi se da un giorno all’altro possa chiudere l’operazione nella stanza dei bottoni, affidando ad un altro allenatore di elevate qualità tecniche la squadra campione d’Italia. E’ una storia già scritta nelle pagine del Napoli. C’è da immaginare che don Aurelio sceglierà per il meglio possibile: se ricordate Reia lasciò il posto a Mazzarri, Mazzarri a Benitez che trasformò il Napoli in un club di portata internazionale mentre Sarri dopo tre stagioni abbandonò la direzione dell’orchestra Napoli ad Ancelotti, a sua volta passando la mano a Gattuso. La storia attuale è ben nota, il nuovo contratto di Gattuso rimase nel cassetto della scrivania di De Laurentiis che lavorò nell’ombra, portando in azzurro il tecnico di Certaldo. Prima stagione con tante spine: il patron ebbe da ridire parecchio a Spalletti, soprattutto a causa della sconfitta con l’Empoli. E’ così, Lucianone rischiò l’esonero e i rapporti tra don Aurelio e Spalletti fatalmente cambiarono, al punto che oggi come oggi malgrado la conquista del terzo scudetto, il tecnico toscano ha riferito chiaro e tondo al presidente la sua volontà che è quella di lasciare il timone di comando della squadra azzurra, malgrado il grande amore del mister per la città in riva al Golfo. La testimonianza è incisa in un tatuaggio sul suo braccio. In giro c’è tuttavia tanta amarezza e tanta perplessità per questo incredibile inaspettato divorzio, è come una vecchia storia già vissuta in un certo senso. A sua volta don Aurelio dopo l’ultimo affondo operato per trattenere Spalletti, ha ormai girata la pagina. C’è un solo dubbio sul nuovo nome: Thiago Motta o Luis Enrique?

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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