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L'ANALISI - La Marca: "Lobotka è l’equilibratore della squadra, assenza pesante, Elmas, Neres e Lang fondamentali nel tour de force, Mainoo? Tra i migliori talenti in circolazione"
14.10.2025 11:33 di Redazione
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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Cosa ne pensa della sosta delle nazionali in ottica Napoli?

“La pausa per le nazionali, finora, sta sorridendo al Napoli. Prendiamo ad esempio Rasmus Højlund, che con la maglia della Danimarca sta facendo davvero faville: a suon di gol si sta confermando come la vera stella dell’attacco, nonostante la concorrenza di un centravanti di valore come Biereth. Nello stesso girone c’è anche la Scozia, dove stanno brillando McTominay e Gilmour. E proprio l’ex centrocampista dello United si è reso protagonista con un gol decisivo nei minuti finali contro una Bielorussia più ostica del previsto, portando a casa una vittoria fondamentale. Sempre a centrocampo, abbiamo visto un De Bruyne con il Belgio in grande spolvero: una doppietta su calcio di rigore che ha deciso la sfida contro il Galles, mettendo i Diavoli Rossi sulla buona strada verso la qualificazione ai Mondiali, in un girone dove la Macedonia del Nord di Elmas era riuscita, solo pochi giorni prima, a fermare sullo 0-0 la compagine belga. Inoltre, con la Danimarca si sta mettendo in mostra anche Victor Froholdt, centrocampista di assoluto valore, classe 2006, che il Porto è stato abilissimo a prelevare dal Copenaghen. Parliamo di un ragazzo che ha personalità, tecnica e visione di gioco: è destinato, senza dubbio, a una carriera importante”.

Quanto peserà l’assenza di Lobotka per il Napoli?

"Sarà purtroppo un’assenza pesante per il Napoli, perché Lobotka è l’equilibratore della squadra. È un giocatore chiave, sia in fase di protezione davanti alla difesa, sia nella costruzione del gioco. Detto questo, la sua assenza potrebbe aprire nuovi scenari tattici. Gilmour, ad esempio, ha già dimostrato lo scorso anno – pur con caratteristiche diverse – di poter reggere quel tipo di responsabilità a centrocampo. Inoltre, credo che proprio l’assenza di Lobotka possa portare a qualche variazione tattica, dando spazio a calciatori finora meno utilizzati ma che, nel tour de force che attende il Napoli, potrebbero diventare fondamentali. Mi riferisco a Elmas, Neres e anche a Lang, che ha bisogno di minuti per entrare davvero nei meccanismi della squadra. E poi c’è un altro aspetto: senza Lobotka, nella gestione del gioco potrebbe diventare ancora più centrale uno come De Bruyne, che ha le qualità per prendere in mano la squadra nei momenti chiave”.

Secondo lei Mainoo è il nome giusto per rinforzare il centrocampo del Napoli?

“Parliamo di uno dei migliori talenti in circolazione, ma che nel Manchester United di Amorim sta trovando poco spazio. Già in estate si era parlato di un suo possibile trasferimento in prestito, proprio per garantirgli un minutaggio più adeguato al suo potenziale, che al momento non sta trovando. Eppure, la sua crescita sotto la gestione Ten Hag è stata esponenziale. Nonostante abbia solo 20 anni, ha già collezionato quasi 80 presenze con la maglia dello United e 10 con quella della nazionale inglese, con cui ha disputato gran parte dell’Europeo 2024 da titolare. Parliamo di un centrocampista completo: ha struttura fisica e qualità tecnica. Può ricoprire il ruolo di mezzala in modo moderno, contribuendo sia in fase difensiva che offensiva. Se il Napoli riuscisse a convincere lo United, magari con un prestito con diritto di riscatto, farebbe un vero e proprio capolavoro di mercato. Non solo per coprire l’assenza imminente di Anguissa durante la Coppa d’Africa, ma anche in ottica futura: sarebbe un tassello fondamentale per costruire la squadra dei prossimi anni”.

Torino-Napoli che partita sarà?

"Come spesso accade, le partite dopo la sosta per le nazionali nascondono sempre delle insidie. E lo diventano ancora di più quando ti trovi di fronte una squadra come il Torino, che sta vivendo un momento particolare ma che, nonostante tutto, ha mostrato segnali importanti. Basti pensare alla gara con la Lazio, dove i granata hanno accarezzato una vittoria pesante, poi sfumata nei minuti finali. Per il Napoli, quella con il Torino sarà solo l’inizio di un vero e proprio tour de force. La settimana che li attende è cruciale: subito dopo il match contro i granata, infatti, gli azzurri voleranno in Olanda per affrontare il PSV in Champions League, e poi torneranno al Maradona per il big match contro l’Inter. Insomma, tre sfide in pochi giorni che diranno molto sullo stato di forma e sulle ambizioni del Napoli in questa fase delicata della stagione”.

Milinkovic-Savic sarebbe il giocatore giusto per la mediana della Juventus?

"Se ci fossero le condizioni, sarebbe davvero un grande colpo per la Juventus. Parliamo di uno dei centrocampisti più incisivi della Serie A negli ultimi anni. Un giocatore che, nonostante l’esperienza in Arabia, ha ancora diversi anni di alto livello davanti a sé. Qualora decidesse di lasciare il campionato saudita, la Juve rappresenterebbe per lui un’occasione ideale per rilanciarsi nel calcio europeo ai massimi livelli. E per caratteristiche tecniche e fisiche, sarebbe perfetto per il centrocampo bianconero: garantisce qualità nelle giocate, inserimenti, ma anche fisicità e presenza nei duelli. Insomma, un profilo completo, che potrebbe alzare sensibilmente il livello della rosa di Tudor".

Quanto è pesante l’assenza di Bremer per la Juventus?

“Dispiace davvero tanto per il ragazzo, parliamo di un infortunio pesante per la Juventus. È un giocatore fondamentale, il vero leader difensivo di questa squadra. E lo aveva dimostrato subito, già in queste prime giornate dopo il rientro dal lungo stop: la sua presenza aveva restituito solidità e sicurezza a tutto il reparto. Adesso per la Juve si apre un mese complicato, con impegni tosti anche in Champions League contro Real Madrid e Sporting. Insomma, un’assenza che peserà — e non poco — sia dal punto di vista tecnico che mentale. Speriamo davvero possa tornare il prima possibile, perché parliamo di un giocatore importante non solo per la Juventus, ma per tutto il nostro campionato”.

Yldiz sempre più protagonista, anche con la maglia della Turchia. Quanto è importante per la Juventus chiudere il rinnovo il prima possibile?

“Il rinnovo di Kenan Yldiz è assolutamente fondamentale. Parliamo di un ragazzo che ha tutte le carte in regola per diventare il simbolo della nuova Juventus. A Torino ha trovato l’ambiente ideale: fiducia, pazienza e una programmazione chiara che gli hanno permesso di crescere passo dopo passo, fino a diventare oggi uno dei talenti più interessanti del panorama europeo. Anche con la Turchia sta facendo vedere cose straordinarie: è ormai una vera e propria stella, come ha dimostrato la recente doppietta contro la Bulgaria. Non colpisce solo per la tecnica, ma per la capacità di incidere, di essere decisivo nei momenti chiave. In una Juventus che in fase offensiva è ancora alla ricerca del giusto equilibrio, schierarlo più vicino alla porta potrebbe essere una scelta vincente, visto che potrebbe anche aiutare gli altri attaccanti con la sua visione di gioco e la sua qualità”.

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L'ANALISI - La Marca: "Lobotka è l’equilibratore della squadra, assenza pesante, Elmas, Neres e Lang fondamentali nel tour de force, Mainoo? Tra i migliori talenti in circolazione"

di Redazione

14/10/2025 - 11:33

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Cosa ne pensa della sosta delle nazionali in ottica Napoli?

“La pausa per le nazionali, finora, sta sorridendo al Napoli. Prendiamo ad esempio Rasmus Højlund, che con la maglia della Danimarca sta facendo davvero faville: a suon di gol si sta confermando come la vera stella dell’attacco, nonostante la concorrenza di un centravanti di valore come Biereth. Nello stesso girone c’è anche la Scozia, dove stanno brillando McTominay e Gilmour. E proprio l’ex centrocampista dello United si è reso protagonista con un gol decisivo nei minuti finali contro una Bielorussia più ostica del previsto, portando a casa una vittoria fondamentale. Sempre a centrocampo, abbiamo visto un De Bruyne con il Belgio in grande spolvero: una doppietta su calcio di rigore che ha deciso la sfida contro il Galles, mettendo i Diavoli Rossi sulla buona strada verso la qualificazione ai Mondiali, in un girone dove la Macedonia del Nord di Elmas era riuscita, solo pochi giorni prima, a fermare sullo 0-0 la compagine belga. Inoltre, con la Danimarca si sta mettendo in mostra anche Victor Froholdt, centrocampista di assoluto valore, classe 2006, che il Porto è stato abilissimo a prelevare dal Copenaghen. Parliamo di un ragazzo che ha personalità, tecnica e visione di gioco: è destinato, senza dubbio, a una carriera importante”.

Quanto peserà l’assenza di Lobotka per il Napoli?

"Sarà purtroppo un’assenza pesante per il Napoli, perché Lobotka è l’equilibratore della squadra. È un giocatore chiave, sia in fase di protezione davanti alla difesa, sia nella costruzione del gioco. Detto questo, la sua assenza potrebbe aprire nuovi scenari tattici. Gilmour, ad esempio, ha già dimostrato lo scorso anno – pur con caratteristiche diverse – di poter reggere quel tipo di responsabilità a centrocampo. Inoltre, credo che proprio l’assenza di Lobotka possa portare a qualche variazione tattica, dando spazio a calciatori finora meno utilizzati ma che, nel tour de force che attende il Napoli, potrebbero diventare fondamentali. Mi riferisco a Elmas, Neres e anche a Lang, che ha bisogno di minuti per entrare davvero nei meccanismi della squadra. E poi c’è un altro aspetto: senza Lobotka, nella gestione del gioco potrebbe diventare ancora più centrale uno come De Bruyne, che ha le qualità per prendere in mano la squadra nei momenti chiave”.

Secondo lei Mainoo è il nome giusto per rinforzare il centrocampo del Napoli?

“Parliamo di uno dei migliori talenti in circolazione, ma che nel Manchester United di Amorim sta trovando poco spazio. Già in estate si era parlato di un suo possibile trasferimento in prestito, proprio per garantirgli un minutaggio più adeguato al suo potenziale, che al momento non sta trovando. Eppure, la sua crescita sotto la gestione Ten Hag è stata esponenziale. Nonostante abbia solo 20 anni, ha già collezionato quasi 80 presenze con la maglia dello United e 10 con quella della nazionale inglese, con cui ha disputato gran parte dell’Europeo 2024 da titolare. Parliamo di un centrocampista completo: ha struttura fisica e qualità tecnica. Può ricoprire il ruolo di mezzala in modo moderno, contribuendo sia in fase difensiva che offensiva. Se il Napoli riuscisse a convincere lo United, magari con un prestito con diritto di riscatto, farebbe un vero e proprio capolavoro di mercato. Non solo per coprire l’assenza imminente di Anguissa durante la Coppa d’Africa, ma anche in ottica futura: sarebbe un tassello fondamentale per costruire la squadra dei prossimi anni”.

Torino-Napoli che partita sarà?

"Come spesso accade, le partite dopo la sosta per le nazionali nascondono sempre delle insidie. E lo diventano ancora di più quando ti trovi di fronte una squadra come il Torino, che sta vivendo un momento particolare ma che, nonostante tutto, ha mostrato segnali importanti. Basti pensare alla gara con la Lazio, dove i granata hanno accarezzato una vittoria pesante, poi sfumata nei minuti finali. Per il Napoli, quella con il Torino sarà solo l’inizio di un vero e proprio tour de force. La settimana che li attende è cruciale: subito dopo il match contro i granata, infatti, gli azzurri voleranno in Olanda per affrontare il PSV in Champions League, e poi torneranno al Maradona per il big match contro l’Inter. Insomma, tre sfide in pochi giorni che diranno molto sullo stato di forma e sulle ambizioni del Napoli in questa fase delicata della stagione”.

Milinkovic-Savic sarebbe il giocatore giusto per la mediana della Juventus?

"Se ci fossero le condizioni, sarebbe davvero un grande colpo per la Juventus. Parliamo di uno dei centrocampisti più incisivi della Serie A negli ultimi anni. Un giocatore che, nonostante l’esperienza in Arabia, ha ancora diversi anni di alto livello davanti a sé. Qualora decidesse di lasciare il campionato saudita, la Juve rappresenterebbe per lui un’occasione ideale per rilanciarsi nel calcio europeo ai massimi livelli. E per caratteristiche tecniche e fisiche, sarebbe perfetto per il centrocampo bianconero: garantisce qualità nelle giocate, inserimenti, ma anche fisicità e presenza nei duelli. Insomma, un profilo completo, che potrebbe alzare sensibilmente il livello della rosa di Tudor".

Quanto è pesante l’assenza di Bremer per la Juventus?

“Dispiace davvero tanto per il ragazzo, parliamo di un infortunio pesante per la Juventus. È un giocatore fondamentale, il vero leader difensivo di questa squadra. E lo aveva dimostrato subito, già in queste prime giornate dopo il rientro dal lungo stop: la sua presenza aveva restituito solidità e sicurezza a tutto il reparto. Adesso per la Juve si apre un mese complicato, con impegni tosti anche in Champions League contro Real Madrid e Sporting. Insomma, un’assenza che peserà — e non poco — sia dal punto di vista tecnico che mentale. Speriamo davvero possa tornare il prima possibile, perché parliamo di un giocatore importante non solo per la Juventus, ma per tutto il nostro campionato”.

Yldiz sempre più protagonista, anche con la maglia della Turchia. Quanto è importante per la Juventus chiudere il rinnovo il prima possibile?

“Il rinnovo di Kenan Yldiz è assolutamente fondamentale. Parliamo di un ragazzo che ha tutte le carte in regola per diventare il simbolo della nuova Juventus. A Torino ha trovato l’ambiente ideale: fiducia, pazienza e una programmazione chiara che gli hanno permesso di crescere passo dopo passo, fino a diventare oggi uno dei talenti più interessanti del panorama europeo. Anche con la Turchia sta facendo vedere cose straordinarie: è ormai una vera e propria stella, come ha dimostrato la recente doppietta contro la Bulgaria. Non colpisce solo per la tecnica, ma per la capacità di incidere, di essere decisivo nei momenti chiave. In una Juventus che in fase offensiva è ancora alla ricerca del giusto equilibrio, schierarlo più vicino alla porta potrebbe essere una scelta vincente, visto che potrebbe anche aiutare gli altri attaccanti con la sua visione di gioco e la sua qualità”.