Calcio
IL PREPARATORE ATLETICO - Albarella: "A Barcellona mi aspetto il Napoli della gara con la Lazio per ciò che concerne le tempistiche"
04.08.2020 14:07 di Redazione

A Radio Marte nel corso di “Marte Sport Live” è intervenuto Eugenio Albarella, preparatore atletico: “Barcellona-Napoli? A livello psicologico ci arriva meglio il Napoli che ha tutto da guadagnare e nulla da perdere. Il Barça invece viene da un periodo di non competizioni e questo può incidere a livello mentale. A Barcellona mi aspetto il Napoli della Lazio per ciò che concerne le tempistiche: 3 atteggiamenti diversi in un’unica partita. Quella gara è stata la prova generale per il Barcellona. Nel primo tempo il Napoli è stato raccolto, all’inizio del secondo tempo ha alzato il baricentro e nell’ultimo quatto d’ora ha fatto un pressing marcato. L’infortunio di Insigne poi, ha dimostrato che nulla è programmabile nel calcio perché c’è sempre quella variabile non prevista e che cambia le strategie. In fase offensiva, il Napoli si allunga quasi di 10 metri e crea la doppia profondità e perdendo palla in uscita crea quel buco dove gli avversari possono far male”.

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IL PREPARATORE ATLETICO - Albarella: "A Barcellona mi aspetto il Napoli della gara con la Lazio per ciò che concerne le tempistiche"

di Napoli Magazine

04/08/2024 - 14:07

A Radio Marte nel corso di “Marte Sport Live” è intervenuto Eugenio Albarella, preparatore atletico: “Barcellona-Napoli? A livello psicologico ci arriva meglio il Napoli che ha tutto da guadagnare e nulla da perdere. Il Barça invece viene da un periodo di non competizioni e questo può incidere a livello mentale. A Barcellona mi aspetto il Napoli della Lazio per ciò che concerne le tempistiche: 3 atteggiamenti diversi in un’unica partita. Quella gara è stata la prova generale per il Barcellona. Nel primo tempo il Napoli è stato raccolto, all’inizio del secondo tempo ha alzato il baricentro e nell’ultimo quatto d’ora ha fatto un pressing marcato. L’infortunio di Insigne poi, ha dimostrato che nulla è programmabile nel calcio perché c’è sempre quella variabile non prevista e che cambia le strategie. In fase offensiva, il Napoli si allunga quasi di 10 metri e crea la doppia profondità e perdendo palla in uscita crea quel buco dove gli avversari possono far male”.