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BOLOGNA - Mihajlovic: "Lavoriamo per trovare continuità, a volte penso servirebbe uno psichiatra, contro il Napoli mi aspetto una gara come quella con la Lazio, non come col Cagliari"
06.03.2021 16:12 di Redazione

Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Napoli: "Se la squadra non ha continuità? Può darsi che ci manchi continuità, abbiamo tanti giovani e si sa che con i giovani ci possono essere alti e bassi, per mancanza di esperienza e di mentalità che cerchiamo di costruire perchè altrimenti si esce pazzi perchè se tre giorni prima giochi contro una squadra tecnicamente più forte di te come la Lazio e siamo stati superiori, poi tre giorni dopo giochi con una squadra buona, ma non a livello della Lazio, con gli stessi giocatori tranne uno, non puoi fare una prova del genere, per questo si parla dell'atteggiamento mentale, quando hai in squadra tanti giovani, può succedere, stiamo lavorando tutti i giorni per fargli avere continuità, è l'atteggiamento mentale che non deve essere sbagliato. Serve pazienza, siamo qua da due anni, quando c'è da fare un salto in avanti non riusciamo a farlo, è una cosa caratteriale. Se non abbiamo giocatori di esperienza? E' la terza partita in una settimana, per forza dobbiamo cambiare delle cose, siamo in emergenza, abbiamo dei giocatori infortunati e non sappiamo quando recupereranno. Cercheremo di cambiare meno possibile, non abbiamo molte soluzioni come spesso è capitato quest'anno, ma qualche cambio ci sarà. Non abbiamo Dijks, Tomiyasu, dobbiamo valutare le condizioni di Baldursson e Dominguez, Santander è ancora fuori, come Hickey. Faragò? E' arrivato? Lui non lo abbiamo mai avuto, perciò non lo considero infortunato, quando riprende vediamo. Medel è disponibile, può essere usato come centrale, come centrale a tre, a centrocampo. L'importante è averlo, l'importante è avere più soluzioni. Come si allena la mentalità vincente e se ci vogliono calciatori vincenti? Quando stavamo all'Inter, prima che venisse Mancini, si diceva sempre che l'Inter aveva una grande squadra ma non aveva mai vinto nulla. Poi con l'arrivo di Mancini, di Veron, Figo, Mihajlovic, gente abituata a vincere, che sa vincere, anche altri sono stati trascinati e hanno capito. Qui non possiamo prendere certi giocatori, l'atteggiamento mentale è un processo lungo, dobbiamo far capire che è un aspetto fondamentale. Noi possiamo stare bene dal punto di vista fisico, caratteriale, tecnico, possiamo avere la nostra identità di gioco ma se sbagliamo l'atteggiamento mentale tutto il resto vale poco. Ci vuole tempo e pazienza, è la cosa più difficile da insegnare. Ci stiamo lavorando, stiamo cercando di far capire la differenza tra quando hai un atteggiamento mentale giusto che devi avere tutti i giorni della settimana, Non siamo interruttori che si accendono e spengono, in pochi possono farlo. Noi dobbiamo avere sempre la lampadina accesa, non mollare niente e non è sempre facile, ma ci stiamo provando. A Napoli clima elettrico e a Bologna come è? Il clima è normale. Forse sarebbe meglio fosse elettrico, ma non lo è. Forse dovrei essere io più elettrico per far cambiare il clima. I ragazzi sono consapevoli di non aver fatto la partita che volevamo. Le partite si possono perdere, ma bisogna vedere in che modo. In passato abbiamo perso partite in cui abbiamo dato il massimo, ma avevamo davanti avversari che avevano dato qualcosa di più. Quando si perde con un avversario dove puoi controllare tutto, perchè hai dimostrato di essere più forte come prestazione e come classifica,  è una sconfitta che mi delude molto, non va bene perché non abbiamo dato il massimo. Ci mancavano giocatori, ma anche con la Lazio, quindi sono tutte scuse. Dipende solo da noi, con quale spirito andiamo in campo. Ogni tanto questa squadra ha qualche amnesia, ma è comprensibile perchè ci sono tanti giovani, ma da allenatore mi rode quando si perde così. Da queste cose dobbiamo capire cosa dobbiamo fare per non perdere. Questione di ambiente? Sono tutte scuse. on questa pandemia ogni ambiente è difficile che sia stimolante, non c'è pubblico allo stadio, ma stiamo così dapiù di un anno, dovremmo essere abituati, dovremmo trovare in noi quegli stimoli, quelle motivazioni per dare di più. E' un ambiente dove si sta bene. Purtroppo qualche volta quando si sta bene non si fa bene, ma Bologna è una piazza perfetta se si capisce quello che si deve fare, quello che si vuole fare. Cosa mi aspetto nella gara contro il Napoli? Sicuramente non come quella contro il Cagliari ma una gara come quella con la Lazio. Mi aspetto che i ragazzi abbiamo capito cosa non devono fare, hanno due esempi ravvicinati, uno positivo ed uno negativo. Io non parlo di fare risultato ma della prestazione. Quando l'atteggiamento mentale è alto, è anche più facile fare risultato. Orsolini? Non voglio parlare di singoli, tutti dobbiamo capire quello che vogliamo fare e che bisogna fare. Perché a volte si ha l'impressione che capiscano tutti, a volte che non abbiano capito niente nessuno, ci vuole uno psichiatra. Però anche per questo il mio lavoro è stimolante, non sai mai cosa ti aspetta, è una sorpresa continua. Olsen? Sicuramente ha fatto meglio rispetto a quello che aveva fatto con la Lazio. Ci siamo parlati, e ho cercato di fargli capire cosa deve fare. Uno può essere decisivo anche in 10-15 minuti, dando il 100% di quello che ha. Con la Lazio è entrato timido, con il Cagliari è entrato con il piglio giusto. Ma sono giovani, ogni tanto bisogna ricordargli cosa devono fare. La mia partecipazione al Festival di Sanremo? Per me è stato bello, un onore andare a Sanremo. Ho cantato per prendere in giro i miei amici cantanti serbi, visto che io non canto ma a differenza loro posso vantarmi di aver cantato a Sanremo. Mi sono divertito molto, e penso si sia visto. Io meglio di Ibrahimovic come cantante? Io ho fatto disco nel '90, 44 giri e non ero cantante. Ah sono 45 giri? Beh da noi ne hanno tolto uno perché siamo poveri. L'altra sera ero più preoccupato per Fiore, visto che è stonato. Avevo paura ci rovinasse la canzone".

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BOLOGNA - Mihajlovic: "Lavoriamo per trovare continuità, a volte penso servirebbe uno psichiatra, contro il Napoli mi aspetto una gara come quella con la Lazio, non come col Cagliari"

di Napoli Magazine

06/03/2024 - 16:12

Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Napoli: "Se la squadra non ha continuità? Può darsi che ci manchi continuità, abbiamo tanti giovani e si sa che con i giovani ci possono essere alti e bassi, per mancanza di esperienza e di mentalità che cerchiamo di costruire perchè altrimenti si esce pazzi perchè se tre giorni prima giochi contro una squadra tecnicamente più forte di te come la Lazio e siamo stati superiori, poi tre giorni dopo giochi con una squadra buona, ma non a livello della Lazio, con gli stessi giocatori tranne uno, non puoi fare una prova del genere, per questo si parla dell'atteggiamento mentale, quando hai in squadra tanti giovani, può succedere, stiamo lavorando tutti i giorni per fargli avere continuità, è l'atteggiamento mentale che non deve essere sbagliato. Serve pazienza, siamo qua da due anni, quando c'è da fare un salto in avanti non riusciamo a farlo, è una cosa caratteriale. Se non abbiamo giocatori di esperienza? E' la terza partita in una settimana, per forza dobbiamo cambiare delle cose, siamo in emergenza, abbiamo dei giocatori infortunati e non sappiamo quando recupereranno. Cercheremo di cambiare meno possibile, non abbiamo molte soluzioni come spesso è capitato quest'anno, ma qualche cambio ci sarà. Non abbiamo Dijks, Tomiyasu, dobbiamo valutare le condizioni di Baldursson e Dominguez, Santander è ancora fuori, come Hickey. Faragò? E' arrivato? Lui non lo abbiamo mai avuto, perciò non lo considero infortunato, quando riprende vediamo. Medel è disponibile, può essere usato come centrale, come centrale a tre, a centrocampo. L'importante è averlo, l'importante è avere più soluzioni. Come si allena la mentalità vincente e se ci vogliono calciatori vincenti? Quando stavamo all'Inter, prima che venisse Mancini, si diceva sempre che l'Inter aveva una grande squadra ma non aveva mai vinto nulla. Poi con l'arrivo di Mancini, di Veron, Figo, Mihajlovic, gente abituata a vincere, che sa vincere, anche altri sono stati trascinati e hanno capito. Qui non possiamo prendere certi giocatori, l'atteggiamento mentale è un processo lungo, dobbiamo far capire che è un aspetto fondamentale. Noi possiamo stare bene dal punto di vista fisico, caratteriale, tecnico, possiamo avere la nostra identità di gioco ma se sbagliamo l'atteggiamento mentale tutto il resto vale poco. Ci vuole tempo e pazienza, è la cosa più difficile da insegnare. Ci stiamo lavorando, stiamo cercando di far capire la differenza tra quando hai un atteggiamento mentale giusto che devi avere tutti i giorni della settimana, Non siamo interruttori che si accendono e spengono, in pochi possono farlo. Noi dobbiamo avere sempre la lampadina accesa, non mollare niente e non è sempre facile, ma ci stiamo provando. A Napoli clima elettrico e a Bologna come è? Il clima è normale. Forse sarebbe meglio fosse elettrico, ma non lo è. Forse dovrei essere io più elettrico per far cambiare il clima. I ragazzi sono consapevoli di non aver fatto la partita che volevamo. Le partite si possono perdere, ma bisogna vedere in che modo. In passato abbiamo perso partite in cui abbiamo dato il massimo, ma avevamo davanti avversari che avevano dato qualcosa di più. Quando si perde con un avversario dove puoi controllare tutto, perchè hai dimostrato di essere più forte come prestazione e come classifica,  è una sconfitta che mi delude molto, non va bene perché non abbiamo dato il massimo. Ci mancavano giocatori, ma anche con la Lazio, quindi sono tutte scuse. Dipende solo da noi, con quale spirito andiamo in campo. Ogni tanto questa squadra ha qualche amnesia, ma è comprensibile perchè ci sono tanti giovani, ma da allenatore mi rode quando si perde così. Da queste cose dobbiamo capire cosa dobbiamo fare per non perdere. Questione di ambiente? Sono tutte scuse. on questa pandemia ogni ambiente è difficile che sia stimolante, non c'è pubblico allo stadio, ma stiamo così dapiù di un anno, dovremmo essere abituati, dovremmo trovare in noi quegli stimoli, quelle motivazioni per dare di più. E' un ambiente dove si sta bene. Purtroppo qualche volta quando si sta bene non si fa bene, ma Bologna è una piazza perfetta se si capisce quello che si deve fare, quello che si vuole fare. Cosa mi aspetto nella gara contro il Napoli? Sicuramente non come quella contro il Cagliari ma una gara come quella con la Lazio. Mi aspetto che i ragazzi abbiamo capito cosa non devono fare, hanno due esempi ravvicinati, uno positivo ed uno negativo. Io non parlo di fare risultato ma della prestazione. Quando l'atteggiamento mentale è alto, è anche più facile fare risultato. Orsolini? Non voglio parlare di singoli, tutti dobbiamo capire quello che vogliamo fare e che bisogna fare. Perché a volte si ha l'impressione che capiscano tutti, a volte che non abbiano capito niente nessuno, ci vuole uno psichiatra. Però anche per questo il mio lavoro è stimolante, non sai mai cosa ti aspetta, è una sorpresa continua. Olsen? Sicuramente ha fatto meglio rispetto a quello che aveva fatto con la Lazio. Ci siamo parlati, e ho cercato di fargli capire cosa deve fare. Uno può essere decisivo anche in 10-15 minuti, dando il 100% di quello che ha. Con la Lazio è entrato timido, con il Cagliari è entrato con il piglio giusto. Ma sono giovani, ogni tanto bisogna ricordargli cosa devono fare. La mia partecipazione al Festival di Sanremo? Per me è stato bello, un onore andare a Sanremo. Ho cantato per prendere in giro i miei amici cantanti serbi, visto che io non canto ma a differenza loro posso vantarmi di aver cantato a Sanremo. Mi sono divertito molto, e penso si sia visto. Io meglio di Ibrahimovic come cantante? Io ho fatto disco nel '90, 44 giri e non ero cantante. Ah sono 45 giri? Beh da noi ne hanno tolto uno perché siamo poveri. L'altra sera ero più preoccupato per Fiore, visto che è stonato. Avevo paura ci rovinasse la canzone".