In esclusiva a “Le Iene” le clamorose rivelazioni dell’ex Procuratore Capo dell’AIA Rosario D’Onofrio, che agli arresti domiciliari, parla per la prima volta dopo le dimissioni seguite all’arresto per narcotraffico avvenuto nel novembre 2022, e denuncia varie irregolarità sui rimborsi gonfiati degli arbitri e sulle indagini poi archiviate dalla procura dell’Aia. Dichiarazioni utili a rispondere a una semplice domanda: “Può mai essere che l’Associazione arbitri e la FIGC abbiano chiuso un occhio su alcuni arbitri furbetti, che avrebbero taroccato i rimborsi delle loro trasferte?”. È questa la domanda che pone Filippo Roma nel servizio de “Le Iene”, in onda stasera, 2 aprile, in prima serata su Italia 1. Uno dei primi protagonisti del mondo del calcio che lo aiuta a rispondere al quesito è l’arbitro Var Eugenio Abbattista, il primo fischietto a dimettersi a stagione in corso nella storia del calcio italiano: “Noi arbitri dovremmo essere i garanti delle regole, capite bene che è inaccettabile restare in un contesto dove chi dovrebbe far rispettare le regole le vìola. Mi sono dimesso perché ero stanco della sensazione di schifo che avvertivo attorno”.
L’arbitro si riferisce anche allo scandalo dei biglietti falsi e rimborsi gonfiati, che hanno inchiodato alcuni suoi colleghi, ma, secondo lui, quanto emerso pubblicamente sarebbe solo la punta dell’iceberg: “I condannati non sono il numero corretto delle persone che hanno adottato quel tipo di condotta”, rivela l’appena dimesso Eugenio Abbattista. “Cioè ci sarebbero altri furbetti che sono stati coperti?”, chiede Filippo Roma e l’arbitro risponde: “Come tutti i gruppi squadra, è chiaro che ci si parla. Ci si dice anche delle cose un po’ che sul momento si ritengono furbe, ma che sono palesi violazioni delle regole lo dico nella duplice veste di cittadino e di arbitro: modificare dei titoli di viaggio è un reato e bisogna essere puniti, una parte dei soldi della nostra associazione derivano a cascata da fondi pubblici”. Eugenio Abbattista, arbitro fino a qualche giorno fa, sostiene che sia noto nel loro ambiente che ci sarebbero degli arbitri furbetti che hanno il vizietto di gonfiare i rimborsi spese e che non tutti quelli che hanno fatto questo giochetto sarebbero stati beccati e sanzionati. La Iena si chiede: “È un caso, una svista? Oppure una decisione consapevole delle istituzioni del calcio perché lo scandalo sarebbe stato così grosso da far saltare tutto il sistema?”.
Così la Iena torna sulla storia di Gianpaolo Calvarese e dei sei biglietti ferroviari alquanto sospetti, che sembrano taroccati. La stagione in questione è quella in cui Gianpaolo Calvarese insieme a Eugenio Abbattista e a Piero Giacomelli, sarebbe dovuto andare via per raggiunti limiti di permanenza e invece fu riconfermato con un verbale molto discusso, come sostiene anche Eugenio Abbattista: “Il documento che il massimo organismo degli arbitri ha prodotto nell'anno in questione e che ha permesso a me e ad altri arbitri di rimanere in organico è un documento evidentemente falso”.
A fine stagione 2020-2021 Calvarese si dimette e risulta che la procura dell’Aia, proprio in quei giorni, stesse indagando sul presunto taroccamento di alcuni biglietti ferroviari da lui messi a rimborso. A iniziare l’indagine è Rosario D’Onofrio, il procuratore degli Arbitri che da lì a poco verrà arrestato per narcotraffico. Il nuovo procuratore dell’Aia, Bernardo Albergotti, che ne prenderà il posto, concluderà che “Non è stata riscontrata una palese falsificazione o alterazione dei biglietti”. Ma Le Iene osservano che tutti i biglietti ferroviari intestati a Calvarese, di cui sono entrati in possesso, seppur con date e destinazioni diverse, hanno sempre lo stesso numero titolo in alto a destra e lo stesso Codice CP, cioè il codice di cambio prenotazione, che però di regola dovrebbero sempre cambiare da un biglietto all’altro, con date e destinazioni diverse. Come si spiega questa bizzarra anomalia?
Intervista a Gianpaolo Calvarese:
Calvarese: “Questo sai a chi lo puoi chiedere secondo me?”.
Filippo Roma: “A chi? A lei?”.
Calvarese: “Sì”.
Filippo Roma: “Perché i biglietti sono intestati a lei?”
Calvarese: “Questo lo puoi chiedere a un certo D’Onofrio”.
Filippo Roma: “Però ora che c’entra D’Onofrio?”.
Calvarese: “Come no? Quella è stata una stagione in cui non so quanti arbitri sono stati interessati dal procuratore, che mi risulta che dopo fosse un narcotrafficante”.
Filippo Roma: “Vabbè adesso che c’entra con i biglietti ferroviari?”.
Calvarese: “Come che c’entra? Io non mi fido nella maniera più totale di uno che è un narcotrafficante. Se non so chi te li ha dati”.
Filippo Roma: “A prescindere da chi ce li ha dati, come spiegano questo mistero?”.
Calvarese: “Ma quale mistero?”.
Filippo Roma: “Biglietti diversi, diversi orari, diverse tratte con lo stesso numero di titolo e lo stesso codice Cp vede?”.
Calvarese: “Si”.
Filippo Roma: “Guardi, il codice Cp è sempre lo stesso”.
Calvarese: “Sono state tirate in ballo tantissime persone da uno che durante il covid andava in giro con la mimetica a spacciare droga. Però questo lo dovete dire”.
Filippo Roma: “Però lei non mi risponde ancora sul mistero dei biglietti ferroviari con lo stesso codice. Come mi spiega questa cosa?”.
Calvarese: “Ma che devo spiegare? Come faccio io a fidarmi di uno che fa il narcotrafficante?”.
Filippo Roma: “Non è che ha falsificato i biglietti ferroviari per ottenere un rimborso che magari non le spettava o per gonfiarlo?”.
Calvarese: “Queste sono tutte bufale di un procuratore che adesso è in galera. Le sembra giusto che gli arbitri sono giudicati da uno mentre spacciava droga?”.
Filippo Roma: “Però mi sfugge ancora il collegamento tra questo signor D’Onofrio, e questi biglietti ferroviari”.
Calvarese: “Lo guardi”.
Filippo Roma: “Qual è?”.
Calvarese: “Io questi biglietti ferroviari non me li posso ricordare in 60 trasferte. Però mi dovete dare del tempo, del modo di vedere perché io queste cose, ripeto, me le stai dicendo tu per la prima volta”.
Filippo Roma: “Lo chiediamo a lei perché i biglietti sono intestati a lei”.
Calvarese: “E sì”.
Filippo Roma: “Potrebbe essere falso questo documento?”.
Calvarese: “Al cento per cento”.
Filippo Roma: “Comunque rimane il mistero”.
Calvarese: “Ma certo, datemeli. Ci sentiamo, ce li vediamo”.
Calvarese da allora non si è più fatto sentire, così Filippo Roma prova a chiedere spiegazioni chiamando al telefono il presidente dell’Aia Carlo Pacifici:
Filippo Roma: “Glieli posso inviare per capire se corrispondono ai biglietti ferroviari che lui a suo tempo ha messo effettivamente a rimborso?”.
Pacifici: “Ma guardi questo non lo so, io non c’ero quindi non le so dire”.
Filippo Roma: “Ma voi avete un archivio delle note spesa, con le quali rimborsate le trasferte degli arbitri?”.
Pacifici: “Ma sicuramente ci sarà un archivio. Mi posso informare”.
Filippo Roma: “Io gli mando questi sei biglietti. Mi fa sapere poi?”.
Pacifici: “Sì, sì arrivederci”.
L’arbitro appena dimesso Eugenio Abbattista commenta: “I rimborsi sono archiviati e quindi sono facilmente reperibili, riverificabili. Ci deve essere la volontà Filippo, se tu hai la volontà di fare una ricerca, la vai a fare, se non hai la volontà o, peggio ancora, già sai cosa potresti trovare e per questo non fai quella ricerca. Questo è uno dei motivi per cui io sono andato via dall’Aia, perché è aberrante che chi deve garantire le regole fa tutt’altro, cerca di violarle. Conosco bene l’ambiente ed è quello che poi mi ha spinto ad arrivare alle dimissioni, c’è una naturale tendenza molto spesso a buttare tanta polvere sotto al tappeto. Prima o poi il tappeto esplode. C’è da intervenire in maniera immediata”.
La Iena a questo punto prova a chiedere anche al presidente della Figc Gabriele Gravina:
Filippo Roma: “Le volevo chiedere se ci desse una mano a risolvere il mistero dei sei biglietti ferroviari che l'arbitro Calvarese mise a rimborso nel 2021 perché sembrano taroccati”.
Gravina: “Filippo io sono nel pieno di un consiglio di amministrazione. Abbi pazienza. Scusa”.
Filippo Roma: “Quando lo posso chiamare?”. (Il Presidente mette giù la telefonata n.d.r.)
Altro tentativo telefonico:
Filippo Roma: “Presidente Ci aiuta a risolvere questo mistero dei rimborsi Calvarese: i famosi biglietti ferroviari?”.
Gravina: “No ti prego Filippo dai, dai ti prego”.
Filippo Roma: “Ci dia una mano, non sarebbe grave se scopriamo che gli arbitri hanno ritoccato i rimborsi?”.
Gravina: “Dai Filippo, fai il bravo Filippo che sono nell’assemblea a Malta”.
Filippo Roma: “C’è sempre una cosa…Ci aiuta a capire se questi biglietti corrispondono a quelli che Calvarese ha effettivamente messo a rimborso nel 2021?”
Gravina: “Ma su questo ci sono gli organi che fanno questo di mestiere, ma che mi metto a controllare pure i biglietti dei treni”.
Filippo Roma: “Ma, comunque, lei è a capo della Figc, la Figc controlla l’Aia?”.
Gravina: “No questo no, Filippo, ti prego, Filippo ti prego”.
Filippo Roma: “Presidente ma io a chi devo chiedere queste cose se non a lei che lei è il massimo rappresentante del calcio italiano?”
Gravina: “Filippo”.
Filippo Roma: “Sì”.
Gravina: “Buon weekend”.
La Iena rivolge una domanda alle istituzioni del Calcio: “Gianpaolo Calvarese, Presidenti Pacifici e Gravina, Presidente Malagò e Ministro Abodi volete fare chiarezza una volta per tutte? Questi biglietti taroccati sono stati presentati a rimborso sì o no? E nel caso fossero stati presentati come a noi risulta, come mai poi l’indagine aperta non è più andata avanti?”.
A dare una risposta alle domande de Le Iene è l’ex procuratore capo dell’Aia Rosario D’Onofrio, che dagli arresti domiciliari, con una lettera dai contenuti esclusivi e clamorosi, indirizzata all’autore della trasmissione Marco Occhipinti, firmata dall’avvocato Niccolò Vecchioni e datata 25 marzo 2024, denuncia una serie di irregolarità sulla questione rimborsi gonfiati e indagini ad essi relative:
“Formulo la presente su incarico del sig. D'Onofrio Rosario ii quale, per mio tramite, intende contestare le dichiarazioni insinuanti rese alla vostra trasmissione dall'ex arbitro Giampaolo Calvarese in merito alla falsificazione dei biglietti ferroviari oggetto delle richieste di rimborso avanzate all'AIA dallo stesso Calvarese.
Il D'Onofrio precisa che la segnalazione relativa al Calvarese gli pervenne dalla segreteria dell'AIA a seguito di un audit interno e che alla suddetta segnalazione erano allegate le note spese, i titoli di viaggio ed i giustificativi prodotti dall'ex arbitro a sostegno delle richieste di rimborso.
Nell'esercizio dei propri poteri istruttori, ii D'Onofrio, dopo aver riscontrato che tutti i titoli di viaggio in questione riportavano ii medesimo numero di biglietto, svolse degli accertamenti presso Trenitalia dai quali emerse l'inesistenza dei predetti codici identificativi.
Il D'Onofrio ricorda che convoco telefonicamente ii Calvarese per concordare la data di una sua audizione e che poco dopo questa telefonata ebbe notizia della dimissione dello stesso dall'AIA.
Nonostante le dimissioni, ii D'Onofrio, come da regolamento, apra un procedimento disciplinare nei confronti dello stesso Calvarese, che venne formalmente convocato per essere audito a mezzo raccomandata A/R.
Tale raccomandata, tuttavia, venne restituita al mittente per compiuta giacenza.
Il D'Onofrio, infine, riconosce nei biglietti mostrati nella vostra trasmissione gli stessi che ricevette dalla segreteria dell'AIA e sottolinea che tutti i documenti prodotti dall'ex arbitro Calvarese in allegato alle richieste di rimborso sono conservati nell'archivio cartaceo della segreteria dell'AIA e risultano agevolmente reperibili consultando ii sistema informatico GERICO.
Precise, da ultimo, che il mio assistito si riserva ogni altra opportuna iniziativa a tutela delle proprie ragioni e della propria immagine”.
di Napoli Magazine
02/04/2024 - 12:48
In esclusiva a “Le Iene” le clamorose rivelazioni dell’ex Procuratore Capo dell’AIA Rosario D’Onofrio, che agli arresti domiciliari, parla per la prima volta dopo le dimissioni seguite all’arresto per narcotraffico avvenuto nel novembre 2022, e denuncia varie irregolarità sui rimborsi gonfiati degli arbitri e sulle indagini poi archiviate dalla procura dell’Aia. Dichiarazioni utili a rispondere a una semplice domanda: “Può mai essere che l’Associazione arbitri e la FIGC abbiano chiuso un occhio su alcuni arbitri furbetti, che avrebbero taroccato i rimborsi delle loro trasferte?”. È questa la domanda che pone Filippo Roma nel servizio de “Le Iene”, in onda stasera, 2 aprile, in prima serata su Italia 1. Uno dei primi protagonisti del mondo del calcio che lo aiuta a rispondere al quesito è l’arbitro Var Eugenio Abbattista, il primo fischietto a dimettersi a stagione in corso nella storia del calcio italiano: “Noi arbitri dovremmo essere i garanti delle regole, capite bene che è inaccettabile restare in un contesto dove chi dovrebbe far rispettare le regole le vìola. Mi sono dimesso perché ero stanco della sensazione di schifo che avvertivo attorno”.
L’arbitro si riferisce anche allo scandalo dei biglietti falsi e rimborsi gonfiati, che hanno inchiodato alcuni suoi colleghi, ma, secondo lui, quanto emerso pubblicamente sarebbe solo la punta dell’iceberg: “I condannati non sono il numero corretto delle persone che hanno adottato quel tipo di condotta”, rivela l’appena dimesso Eugenio Abbattista. “Cioè ci sarebbero altri furbetti che sono stati coperti?”, chiede Filippo Roma e l’arbitro risponde: “Come tutti i gruppi squadra, è chiaro che ci si parla. Ci si dice anche delle cose un po’ che sul momento si ritengono furbe, ma che sono palesi violazioni delle regole lo dico nella duplice veste di cittadino e di arbitro: modificare dei titoli di viaggio è un reato e bisogna essere puniti, una parte dei soldi della nostra associazione derivano a cascata da fondi pubblici”. Eugenio Abbattista, arbitro fino a qualche giorno fa, sostiene che sia noto nel loro ambiente che ci sarebbero degli arbitri furbetti che hanno il vizietto di gonfiare i rimborsi spese e che non tutti quelli che hanno fatto questo giochetto sarebbero stati beccati e sanzionati. La Iena si chiede: “È un caso, una svista? Oppure una decisione consapevole delle istituzioni del calcio perché lo scandalo sarebbe stato così grosso da far saltare tutto il sistema?”.
Così la Iena torna sulla storia di Gianpaolo Calvarese e dei sei biglietti ferroviari alquanto sospetti, che sembrano taroccati. La stagione in questione è quella in cui Gianpaolo Calvarese insieme a Eugenio Abbattista e a Piero Giacomelli, sarebbe dovuto andare via per raggiunti limiti di permanenza e invece fu riconfermato con un verbale molto discusso, come sostiene anche Eugenio Abbattista: “Il documento che il massimo organismo degli arbitri ha prodotto nell'anno in questione e che ha permesso a me e ad altri arbitri di rimanere in organico è un documento evidentemente falso”.
A fine stagione 2020-2021 Calvarese si dimette e risulta che la procura dell’Aia, proprio in quei giorni, stesse indagando sul presunto taroccamento di alcuni biglietti ferroviari da lui messi a rimborso. A iniziare l’indagine è Rosario D’Onofrio, il procuratore degli Arbitri che da lì a poco verrà arrestato per narcotraffico. Il nuovo procuratore dell’Aia, Bernardo Albergotti, che ne prenderà il posto, concluderà che “Non è stata riscontrata una palese falsificazione o alterazione dei biglietti”. Ma Le Iene osservano che tutti i biglietti ferroviari intestati a Calvarese, di cui sono entrati in possesso, seppur con date e destinazioni diverse, hanno sempre lo stesso numero titolo in alto a destra e lo stesso Codice CP, cioè il codice di cambio prenotazione, che però di regola dovrebbero sempre cambiare da un biglietto all’altro, con date e destinazioni diverse. Come si spiega questa bizzarra anomalia?
Intervista a Gianpaolo Calvarese:
Calvarese: “Questo sai a chi lo puoi chiedere secondo me?”.
Filippo Roma: “A chi? A lei?”.
Calvarese: “Sì”.
Filippo Roma: “Perché i biglietti sono intestati a lei?”
Calvarese: “Questo lo puoi chiedere a un certo D’Onofrio”.
Filippo Roma: “Però ora che c’entra D’Onofrio?”.
Calvarese: “Come no? Quella è stata una stagione in cui non so quanti arbitri sono stati interessati dal procuratore, che mi risulta che dopo fosse un narcotrafficante”.
Filippo Roma: “Vabbè adesso che c’entra con i biglietti ferroviari?”.
Calvarese: “Come che c’entra? Io non mi fido nella maniera più totale di uno che è un narcotrafficante. Se non so chi te li ha dati”.
Filippo Roma: “A prescindere da chi ce li ha dati, come spiegano questo mistero?”.
Calvarese: “Ma quale mistero?”.
Filippo Roma: “Biglietti diversi, diversi orari, diverse tratte con lo stesso numero di titolo e lo stesso codice Cp vede?”.
Calvarese: “Si”.
Filippo Roma: “Guardi, il codice Cp è sempre lo stesso”.
Calvarese: “Sono state tirate in ballo tantissime persone da uno che durante il covid andava in giro con la mimetica a spacciare droga. Però questo lo dovete dire”.
Filippo Roma: “Però lei non mi risponde ancora sul mistero dei biglietti ferroviari con lo stesso codice. Come mi spiega questa cosa?”.
Calvarese: “Ma che devo spiegare? Come faccio io a fidarmi di uno che fa il narcotrafficante?”.
Filippo Roma: “Non è che ha falsificato i biglietti ferroviari per ottenere un rimborso che magari non le spettava o per gonfiarlo?”.
Calvarese: “Queste sono tutte bufale di un procuratore che adesso è in galera. Le sembra giusto che gli arbitri sono giudicati da uno mentre spacciava droga?”.
Filippo Roma: “Però mi sfugge ancora il collegamento tra questo signor D’Onofrio, e questi biglietti ferroviari”.
Calvarese: “Lo guardi”.
Filippo Roma: “Qual è?”.
Calvarese: “Io questi biglietti ferroviari non me li posso ricordare in 60 trasferte. Però mi dovete dare del tempo, del modo di vedere perché io queste cose, ripeto, me le stai dicendo tu per la prima volta”.
Filippo Roma: “Lo chiediamo a lei perché i biglietti sono intestati a lei”.
Calvarese: “E sì”.
Filippo Roma: “Potrebbe essere falso questo documento?”.
Calvarese: “Al cento per cento”.
Filippo Roma: “Comunque rimane il mistero”.
Calvarese: “Ma certo, datemeli. Ci sentiamo, ce li vediamo”.
Calvarese da allora non si è più fatto sentire, così Filippo Roma prova a chiedere spiegazioni chiamando al telefono il presidente dell’Aia Carlo Pacifici:
Filippo Roma: “Glieli posso inviare per capire se corrispondono ai biglietti ferroviari che lui a suo tempo ha messo effettivamente a rimborso?”.
Pacifici: “Ma guardi questo non lo so, io non c’ero quindi non le so dire”.
Filippo Roma: “Ma voi avete un archivio delle note spesa, con le quali rimborsate le trasferte degli arbitri?”.
Pacifici: “Ma sicuramente ci sarà un archivio. Mi posso informare”.
Filippo Roma: “Io gli mando questi sei biglietti. Mi fa sapere poi?”.
Pacifici: “Sì, sì arrivederci”.
L’arbitro appena dimesso Eugenio Abbattista commenta: “I rimborsi sono archiviati e quindi sono facilmente reperibili, riverificabili. Ci deve essere la volontà Filippo, se tu hai la volontà di fare una ricerca, la vai a fare, se non hai la volontà o, peggio ancora, già sai cosa potresti trovare e per questo non fai quella ricerca. Questo è uno dei motivi per cui io sono andato via dall’Aia, perché è aberrante che chi deve garantire le regole fa tutt’altro, cerca di violarle. Conosco bene l’ambiente ed è quello che poi mi ha spinto ad arrivare alle dimissioni, c’è una naturale tendenza molto spesso a buttare tanta polvere sotto al tappeto. Prima o poi il tappeto esplode. C’è da intervenire in maniera immediata”.
La Iena a questo punto prova a chiedere anche al presidente della Figc Gabriele Gravina:
Filippo Roma: “Le volevo chiedere se ci desse una mano a risolvere il mistero dei sei biglietti ferroviari che l'arbitro Calvarese mise a rimborso nel 2021 perché sembrano taroccati”.
Gravina: “Filippo io sono nel pieno di un consiglio di amministrazione. Abbi pazienza. Scusa”.
Filippo Roma: “Quando lo posso chiamare?”. (Il Presidente mette giù la telefonata n.d.r.)
Altro tentativo telefonico:
Filippo Roma: “Presidente Ci aiuta a risolvere questo mistero dei rimborsi Calvarese: i famosi biglietti ferroviari?”.
Gravina: “No ti prego Filippo dai, dai ti prego”.
Filippo Roma: “Ci dia una mano, non sarebbe grave se scopriamo che gli arbitri hanno ritoccato i rimborsi?”.
Gravina: “Dai Filippo, fai il bravo Filippo che sono nell’assemblea a Malta”.
Filippo Roma: “C’è sempre una cosa…Ci aiuta a capire se questi biglietti corrispondono a quelli che Calvarese ha effettivamente messo a rimborso nel 2021?”
Gravina: “Ma su questo ci sono gli organi che fanno questo di mestiere, ma che mi metto a controllare pure i biglietti dei treni”.
Filippo Roma: “Ma, comunque, lei è a capo della Figc, la Figc controlla l’Aia?”.
Gravina: “No questo no, Filippo, ti prego, Filippo ti prego”.
Filippo Roma: “Presidente ma io a chi devo chiedere queste cose se non a lei che lei è il massimo rappresentante del calcio italiano?”
Gravina: “Filippo”.
Filippo Roma: “Sì”.
Gravina: “Buon weekend”.
La Iena rivolge una domanda alle istituzioni del Calcio: “Gianpaolo Calvarese, Presidenti Pacifici e Gravina, Presidente Malagò e Ministro Abodi volete fare chiarezza una volta per tutte? Questi biglietti taroccati sono stati presentati a rimborso sì o no? E nel caso fossero stati presentati come a noi risulta, come mai poi l’indagine aperta non è più andata avanti?”.
A dare una risposta alle domande de Le Iene è l’ex procuratore capo dell’Aia Rosario D’Onofrio, che dagli arresti domiciliari, con una lettera dai contenuti esclusivi e clamorosi, indirizzata all’autore della trasmissione Marco Occhipinti, firmata dall’avvocato Niccolò Vecchioni e datata 25 marzo 2024, denuncia una serie di irregolarità sulla questione rimborsi gonfiati e indagini ad essi relative:
“Formulo la presente su incarico del sig. D'Onofrio Rosario ii quale, per mio tramite, intende contestare le dichiarazioni insinuanti rese alla vostra trasmissione dall'ex arbitro Giampaolo Calvarese in merito alla falsificazione dei biglietti ferroviari oggetto delle richieste di rimborso avanzate all'AIA dallo stesso Calvarese.
Il D'Onofrio precisa che la segnalazione relativa al Calvarese gli pervenne dalla segreteria dell'AIA a seguito di un audit interno e che alla suddetta segnalazione erano allegate le note spese, i titoli di viaggio ed i giustificativi prodotti dall'ex arbitro a sostegno delle richieste di rimborso.
Nell'esercizio dei propri poteri istruttori, ii D'Onofrio, dopo aver riscontrato che tutti i titoli di viaggio in questione riportavano ii medesimo numero di biglietto, svolse degli accertamenti presso Trenitalia dai quali emerse l'inesistenza dei predetti codici identificativi.
Il D'Onofrio ricorda che convoco telefonicamente ii Calvarese per concordare la data di una sua audizione e che poco dopo questa telefonata ebbe notizia della dimissione dello stesso dall'AIA.
Nonostante le dimissioni, ii D'Onofrio, come da regolamento, apra un procedimento disciplinare nei confronti dello stesso Calvarese, che venne formalmente convocato per essere audito a mezzo raccomandata A/R.
Tale raccomandata, tuttavia, venne restituita al mittente per compiuta giacenza.
Il D'Onofrio, infine, riconosce nei biglietti mostrati nella vostra trasmissione gli stessi che ricevette dalla segreteria dell'AIA e sottolinea che tutti i documenti prodotti dall'ex arbitro Calvarese in allegato alle richieste di rimborso sono conservati nell'archivio cartaceo della segreteria dell'AIA e risultano agevolmente reperibili consultando ii sistema informatico GERICO.
Precise, da ultimo, che il mio assistito si riserva ogni altra opportuna iniziativa a tutela delle proprie ragioni e della propria immagine”.