"Vida era una figlia per me, una ragazza stupenda e la sua memoria non merita di essere denigrata ed infangata". Alfredo Nocerino è il papà di Vincenzo, il 24enne morto insieme alla sua fidanzata iraniana, Vida Shahvalad, di soli 21 anni, nella notte tra venerdì e sabato scorso nel quartiere di Secondigliano a Napoli per le esalazioni da monossido di carbonio mentre erano in auto in garage. Una circostanza che avrebbe innescato una polemica in Iran, al punto che - ricostruiscono Il Mattino e Il Messaggero - la famiglia della ragazza si sarebbe vista negare il rimpatrio della salma, venendo Vida bollata come "peccatrice". Una situazione "inaccettabile", secondo alcuni parlamentari, che hanno chiesto l'intervento della Farnesina. E, a metà pomeriggio, una nota dell'ambasciata iraniana chiude la questione: siamo al lavoro, assicurano, per "permettere nel più breve tempo possibile il rientro delle spoglie in Iran".
"Qualche giornalista iraniano invece di informarsi bene sui fatti ha pensato bene di evidenziare, con molta malizia, il fatto che i due erano appartati nel garage. Tra l'altro ho trovato io i due ragazzi ed erano vestiti. Si è trattato solo di una terribile tragedia, basta con gli attacchi denigratori", ha detto oggi il papà di Vincenzo sfogandosi con il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli. Come scrivono i due quotidiani, infatti, su una tv iraniana è andato in onda un servizio che descrive Vida come di "facili costumi". "E ora i familiari non riescono ad ottenere il trasferimento della salma in patria". "Vida è stata descritta per ciò che non era, cioè una 'poco di buono'. Questo ha infangato la sua memoria e creato notevoli problemi alla famiglia", ha detto Borrelli, sottolineando che i due giovani "si amavano. La ragazza iraniana studiava in Italia, a Caserta, e viveva a Napoli, era stimata e apprezzata. La Repubblica islamica e la polizia morale di Teheran hanno un'altra idea del ruolo della donna nella società". Quindi la decisione di chiedere al ministero degli Esteri italiano un supporto per spiegare alle autorità iraniane l'esatto accaduto, "in modo da non creare disinformazione" e "far rientrare la salma della ragazza nel suo paese". Una richiesta alla quale si è associata la vicepresidente del parlamento europeo, Pina Picierno, mentre il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha fatto sapere che, "laddove la famiglia lo desideri, noi diamo la massima disponibilità ad accogliere la salma e a dare una degna sepoltura a Vida nella nostra città perché la consideriamo una cittadina napoletana".
Insomma, una polemica destinata a salire di tono, stoppata però nel pomeriggio da una nota dell'ambasciata dell'Iran che - dopo aver rinnovato "i sentimenti di rammarico per la morte improvvisa di Vida Shahvalad" e di "profondo cordoglio" - fa sapere che "le necessarie pratiche per il trasferimento della salma della giovane sono seguite con attenzione e celerità da parte dell'Ambasciata e delle autorità in Italia". E, si aggiunge, "non appena sarà reso noto il parere definitivo dell'autorità competente", vale a dire il nulla osta della procura di Napoli, che ha disposto l'autopsia, in programma per venerdì, "le operazioni relative al trasferimento della salma, già per altro inizialmente avviate in coordinamento con le agenzie funebri competenti e i famigliari, verranno concluse al fine di permettere nel più breve tempo possibile il rientro delle spoglie in Iran". "Bene così. Il pressing istituzionale ha prodotto un risultato concreto", il commento del deputato Borrelli.
Fiori e lumini sono stati posti all'esterno del cancello che delimita l'area dei box in uno dei quali sono stati ritrovati senza vita i fidanzati Vincenzo e Vida a Secondigliano, tragedia che ha addolorato profondamente i residenti della zona. Ecco la foto di "Napoli Magazine".
di Napoli Magazine
20/03/2024 - 23:33
"Vida era una figlia per me, una ragazza stupenda e la sua memoria non merita di essere denigrata ed infangata". Alfredo Nocerino è il papà di Vincenzo, il 24enne morto insieme alla sua fidanzata iraniana, Vida Shahvalad, di soli 21 anni, nella notte tra venerdì e sabato scorso nel quartiere di Secondigliano a Napoli per le esalazioni da monossido di carbonio mentre erano in auto in garage. Una circostanza che avrebbe innescato una polemica in Iran, al punto che - ricostruiscono Il Mattino e Il Messaggero - la famiglia della ragazza si sarebbe vista negare il rimpatrio della salma, venendo Vida bollata come "peccatrice". Una situazione "inaccettabile", secondo alcuni parlamentari, che hanno chiesto l'intervento della Farnesina. E, a metà pomeriggio, una nota dell'ambasciata iraniana chiude la questione: siamo al lavoro, assicurano, per "permettere nel più breve tempo possibile il rientro delle spoglie in Iran".
"Qualche giornalista iraniano invece di informarsi bene sui fatti ha pensato bene di evidenziare, con molta malizia, il fatto che i due erano appartati nel garage. Tra l'altro ho trovato io i due ragazzi ed erano vestiti. Si è trattato solo di una terribile tragedia, basta con gli attacchi denigratori", ha detto oggi il papà di Vincenzo sfogandosi con il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli. Come scrivono i due quotidiani, infatti, su una tv iraniana è andato in onda un servizio che descrive Vida come di "facili costumi". "E ora i familiari non riescono ad ottenere il trasferimento della salma in patria". "Vida è stata descritta per ciò che non era, cioè una 'poco di buono'. Questo ha infangato la sua memoria e creato notevoli problemi alla famiglia", ha detto Borrelli, sottolineando che i due giovani "si amavano. La ragazza iraniana studiava in Italia, a Caserta, e viveva a Napoli, era stimata e apprezzata. La Repubblica islamica e la polizia morale di Teheran hanno un'altra idea del ruolo della donna nella società". Quindi la decisione di chiedere al ministero degli Esteri italiano un supporto per spiegare alle autorità iraniane l'esatto accaduto, "in modo da non creare disinformazione" e "far rientrare la salma della ragazza nel suo paese". Una richiesta alla quale si è associata la vicepresidente del parlamento europeo, Pina Picierno, mentre il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha fatto sapere che, "laddove la famiglia lo desideri, noi diamo la massima disponibilità ad accogliere la salma e a dare una degna sepoltura a Vida nella nostra città perché la consideriamo una cittadina napoletana".
Insomma, una polemica destinata a salire di tono, stoppata però nel pomeriggio da una nota dell'ambasciata dell'Iran che - dopo aver rinnovato "i sentimenti di rammarico per la morte improvvisa di Vida Shahvalad" e di "profondo cordoglio" - fa sapere che "le necessarie pratiche per il trasferimento della salma della giovane sono seguite con attenzione e celerità da parte dell'Ambasciata e delle autorità in Italia". E, si aggiunge, "non appena sarà reso noto il parere definitivo dell'autorità competente", vale a dire il nulla osta della procura di Napoli, che ha disposto l'autopsia, in programma per venerdì, "le operazioni relative al trasferimento della salma, già per altro inizialmente avviate in coordinamento con le agenzie funebri competenti e i famigliari, verranno concluse al fine di permettere nel più breve tempo possibile il rientro delle spoglie in Iran". "Bene così. Il pressing istituzionale ha prodotto un risultato concreto", il commento del deputato Borrelli.
Fiori e lumini sono stati posti all'esterno del cancello che delimita l'area dei box in uno dei quali sono stati ritrovati senza vita i fidanzati Vincenzo e Vida a Secondigliano, tragedia che ha addolorato profondamente i residenti della zona. Ecco la foto di "Napoli Magazine".