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Pesi, l'ex presidente dell'Ifw Tamas Ajan squalificato a vita per violazione delle regole antidoping
18.06.2022 09:50 di Redazione

Una drammatica conferma per una grande vittoria per la Pesistica mondiale. Tamas Aján, l'ungherese ex presidente della IWF, e il suo vice, il rumeno Nicu Vlad, ex campione olimpico a Los Angeles 1984, sono stati squalificati a vita dalla Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, con l'accusa di "manomissione del processo di controllo del doping e violazione delle regole antidoping che hanno coinvolto più sollevatori almeno dal 2012". Non solo: a questo si aggiunge la "copertura, ritardo e ostacolo alla gestione dei risultati antidoping per alcuni atleti", violazioni "la cui gravità e il periodo di tempo durante il quale sono stati commessi" ha spinto il TAS a vedere "la radiazione come la sanzione più appropriata". È una vittoria per la pesistica mondiale, inquinata da 44 anni di gestioni losche, ma una vittoria triste, "che arriva troppo tardi" come dice giustamente il Presidente FIPE Antonio Urso, che per 12 lunghi anni ci ha messo la faccia denunciando tutte le malefatte. È Urso, Presidente della Federazione Europea per tre mandati, che ha contribuito in maniera sostanziale a scoperchiare il vaso di Pandora, fornendo all'emittente tedesca ARD, il materiale per il documentario "Lord of the Lifters", che accusava Aján di corruzione nelle procedure antidoping e di reati finanziari, portandolo alle dimissioni nell'aprile 2020. Ora c'è l'ultima spiaggia: il 25 e il 26 giugno l'IWF è chiamata a rinnovare i suoi vertici a Tirana, durante il Congresso Internazionale. Uno dei candidati è Antonio Urso: "Questo è l'ultimo step. O l'IWF decide di rivoluzionare tutto o non ci sarà nulla da fare. Non basta solo cambiare le persone o le poltrone, bisogna cambiare la visione, la strategia, altrimenti non ha senso. Io non so se sono l'uomo giusto; io ho una certa concezione dello sport, ma se sono l'unico in un contesto di persone che la pensano diversamente da me, quello sbagliato sono io. Per questo ritengo che la cosa fondamentale sia il gruppo di lavoro, che sposi in modo unitario la strategia". Il tempo stringe e il countdown è iniziato. Parigi 2024 potrebbe essere l'ultimo palcoscenico olimpico per la pesistica, ma un barlume di speranza ancora c'è.

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Pesi, l'ex presidente dell'Ifw Tamas Ajan squalificato a vita per violazione delle regole antidoping

di Napoli Magazine

18/06/2024 - 09:50

Una drammatica conferma per una grande vittoria per la Pesistica mondiale. Tamas Aján, l'ungherese ex presidente della IWF, e il suo vice, il rumeno Nicu Vlad, ex campione olimpico a Los Angeles 1984, sono stati squalificati a vita dalla Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, con l'accusa di "manomissione del processo di controllo del doping e violazione delle regole antidoping che hanno coinvolto più sollevatori almeno dal 2012". Non solo: a questo si aggiunge la "copertura, ritardo e ostacolo alla gestione dei risultati antidoping per alcuni atleti", violazioni "la cui gravità e il periodo di tempo durante il quale sono stati commessi" ha spinto il TAS a vedere "la radiazione come la sanzione più appropriata". È una vittoria per la pesistica mondiale, inquinata da 44 anni di gestioni losche, ma una vittoria triste, "che arriva troppo tardi" come dice giustamente il Presidente FIPE Antonio Urso, che per 12 lunghi anni ci ha messo la faccia denunciando tutte le malefatte. È Urso, Presidente della Federazione Europea per tre mandati, che ha contribuito in maniera sostanziale a scoperchiare il vaso di Pandora, fornendo all'emittente tedesca ARD, il materiale per il documentario "Lord of the Lifters", che accusava Aján di corruzione nelle procedure antidoping e di reati finanziari, portandolo alle dimissioni nell'aprile 2020. Ora c'è l'ultima spiaggia: il 25 e il 26 giugno l'IWF è chiamata a rinnovare i suoi vertici a Tirana, durante il Congresso Internazionale. Uno dei candidati è Antonio Urso: "Questo è l'ultimo step. O l'IWF decide di rivoluzionare tutto o non ci sarà nulla da fare. Non basta solo cambiare le persone o le poltrone, bisogna cambiare la visione, la strategia, altrimenti non ha senso. Io non so se sono l'uomo giusto; io ho una certa concezione dello sport, ma se sono l'unico in un contesto di persone che la pensano diversamente da me, quello sbagliato sono io. Per questo ritengo che la cosa fondamentale sia il gruppo di lavoro, che sposi in modo unitario la strategia". Il tempo stringe e il countdown è iniziato. Parigi 2024 potrebbe essere l'ultimo palcoscenico olimpico per la pesistica, ma un barlume di speranza ancora c'è.