L'ex azzurro Pepe Reina ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport nel corso della quale ha tra l'altro affermato: "Napoli è la mia dimensione naturale, a Monaco me ne accorsi subito, mi resi conto che volevo una vita diversa, esattamente quella che avevo lasciato. Aggiungici che al Bayern ero dietro a Neuer, la volontà di rientrare fu immediata. Non avrei potuto fare una scelta migliore, posso assicurare che non mi sono mai divertito tanto a giocare come nei tre anni di Napoli con Sarri. Non vedremo mai più una squadra muoversi in quel modo. Sarri riuscì a portarci al di sopra di limiti e potenzialità. In quegli anni avete visto il miglior Koulibaly, il miglior Mertens, un Allan strepitoso, Albiol una guida formidabile, il contributo prezioso di Callejon e Insigne. A un certo punto della seconda stagione sembrava che giocassimo a memoria. Non c'erano primedonne, ma grande disponibilità e umiltà, il nostro leader era il gioco che ci aveva insegnato lui. Dissapore con De Laurentiis la prima volta? La verità è più semplice. Il Napoli avrebbe dovuto riscattarmi dal Liverpool, non si trovavano i numeri e quindi dovetti cercare un'altra squadra. Fu il presidente a riprendermi".
di Napoli Magazine
31/03/2024 - 11:25
L'ex azzurro Pepe Reina ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport nel corso della quale ha tra l'altro affermato: "Napoli è la mia dimensione naturale, a Monaco me ne accorsi subito, mi resi conto che volevo una vita diversa, esattamente quella che avevo lasciato. Aggiungici che al Bayern ero dietro a Neuer, la volontà di rientrare fu immediata. Non avrei potuto fare una scelta migliore, posso assicurare che non mi sono mai divertito tanto a giocare come nei tre anni di Napoli con Sarri. Non vedremo mai più una squadra muoversi in quel modo. Sarri riuscì a portarci al di sopra di limiti e potenzialità. In quegli anni avete visto il miglior Koulibaly, il miglior Mertens, un Allan strepitoso, Albiol una guida formidabile, il contributo prezioso di Callejon e Insigne. A un certo punto della seconda stagione sembrava che giocassimo a memoria. Non c'erano primedonne, ma grande disponibilità e umiltà, il nostro leader era il gioco che ci aveva insegnato lui. Dissapore con De Laurentiis la prima volta? La verità è più semplice. Il Napoli avrebbe dovuto riscattarmi dal Liverpool, non si trovavano i numeri e quindi dovetti cercare un'altra squadra. Fu il presidente a riprendermi".