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CORONAVIRUS - CTS, il Prof. Ippolito: "La scelta se riaprire o meno il campionato sarà presa solo su criteri scientifici, in Italia sembra che governino il calcio e le chiese, forse valgono più i diritti tv su queste decisioni, i calciatori vivono in un mondo dorato, mi auguro facciano donazioni"
20.05.2020 12:05 di Redazione

NAPOLI - Il professor Giuseppe Ippolito direttore scientifico dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani e membro del Comitato Tecnico Scientifico del Governo è intervenuto a radio Kiss Kiss Napoli rilasciando alcune dichiarazioni: "La prudenza è importante per contenere a far calare la curva epidemiologica, abbiamo avuto un miglioramento del numero di tamponi e nel raccogliere dati, però non bisogna avere nessun allentamento delle misure di precauzione e responsabilità personali. Il vaccino? Tutti ne parlano, ci deve essere, ma soprattutto deve essere riproducibile su larga scala. L'America lo sta già producendo in attesa dei dati solidi, un altro vaccino promettente che sembrava aver avuto una battuta d'arresto ma che è stata smentita. Il vaccino deve essere sicuro e deve indurre anticorpi e questi anticorpi devono essere protettivi. Come dice Fauci se riparlerà ad inizio autunno. La Campania anche grazie alla misure che ha messo in cantiere De Luca ha avuto meno di 5mila casi ed ha fatto un discreto numero di tamponi. Però proprio queste regioni meno colpite devono stare attente, perché il pericolo non è ancora svanito. La ripartenza della serie A? Il Cts come al solito si è espresso anche per il calcio con il massimo rigore. In Italia sembra che governino due cose il calcio e le chiese. Sembra che non freghi a nessuno del fatto che muoiano tante persone. Capisco che c'è chi vuole vincere il campionato e chi non vuole che il campionato vada avanti e molte squadre hanno tanti infetti al loro interno. La timida apertura dei funerali ci ha dato due regioni italiane con una bella ripresa dei contagi. In questi casi la prudenza non è mai troppa. Come ha detto il ministro Spadafora, a cui va tutto il nostro appoggio per il grande lavoro che sta facendo e per il rispetto che ha avuto per il Cts, ci saranno giorni per decidere anche alla luce di come andranno le cose, la scelta se riaprire o meno il campionato sarà presa solo su criteri scientifici. Forse valgono più i diritti di Sky su queste decisioni. La pressione sui diritti è forte. Infatti bisogna tenere conto che il calcio e la Chiesa muovono esattamente lo stesso volume di soldi: poco più di un miliardo di euro con l'otto per mille e l'altro di diritti televisivi. Le modifiche al protocollo? Il Cts dà indicazioni l'applicazione pratica spetta alle autorità competenti, quando il testo verrà reso pubblico sarà un atto del Governo, le squadre avranno tutte le capacità per applicarlo. Tutti i soldi che si spenderanno per la serie A per fare i tamponi andranno spesi anche per le altre squadre minori, perché lo sport non è fatto solo dalla serie A e non è fatto solo dal calcio. I calciatori guadagnano una quantità spropositata di soldi e mi auguro che questi calciatori facciano donazioni generose dal loro patrimonio personale. Questo mare di soldi che pigliano - spesso in giro all'estero - li dessero alle istituzioni che sono impegnate nella ricerca e nella cura di questa malattia. Loro vivono in un mondo dorato, guadagnano un miliardo di volte quello che percepisce il miglior neurochirurgo che mette le mani nel cervello. Un primario neurochirurgo, onesto e che non fa marchette in cliniche private, prende 4mila euro al mese e rischia ogni volta lo stress, le coronarie e l'ansia per le persone che muoiono. I calciatori saranno bravissimi a coordinare le gambe anche loro hanno forse hanno bisogno di cervello, ma non hanno la stessa responsabilità umana che ha un cardiochirurgo e tutti i medici in generale. Se si spendono tanti soldi per far giocare la gente allora si possono spendere anche per migliorare la Sanità. Il nuovo protocollo per il campionato? Non posso parlare perché gli atti del Cts vengono trasformate in note che vengono trasmesse al Ministro della Salute e sarebbe improvvido da parte mia dare delle anticipazioni. Rispettare le regole e non ho mai derogato a questo mio principio, ci sono tante persone lì dentro che vogliono dare anticipazioni e tanti anche fuori che si sono impegnati a scrivere cose per accontentare questo o quel presidente di calcio. Il Cts si occupa di problemi scientifici e chiunque parli viene meno ai principi di segretezza e confidenzialità. Andremo al mare con le norme che abbiamo promulgato. Lo Stato e le Regioni hanno fatto un grande lavoro, De Luca non ha firmato per eccesso di prudenza. Mi auguro che andremo tutti al mare, ma sempre con prudenza".

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CORONAVIRUS - CTS, il Prof. Ippolito: "La scelta se riaprire o meno il campionato sarà presa solo su criteri scientifici, in Italia sembra che governino il calcio e le chiese, forse valgono più i diritti tv su queste decisioni, i calciatori vivono in un mondo dorato, mi auguro facciano donazioni"

di Napoli Magazine

20/05/2024 - 12:05

NAPOLI - Il professor Giuseppe Ippolito direttore scientifico dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani e membro del Comitato Tecnico Scientifico del Governo è intervenuto a radio Kiss Kiss Napoli rilasciando alcune dichiarazioni: "La prudenza è importante per contenere a far calare la curva epidemiologica, abbiamo avuto un miglioramento del numero di tamponi e nel raccogliere dati, però non bisogna avere nessun allentamento delle misure di precauzione e responsabilità personali. Il vaccino? Tutti ne parlano, ci deve essere, ma soprattutto deve essere riproducibile su larga scala. L'America lo sta già producendo in attesa dei dati solidi, un altro vaccino promettente che sembrava aver avuto una battuta d'arresto ma che è stata smentita. Il vaccino deve essere sicuro e deve indurre anticorpi e questi anticorpi devono essere protettivi. Come dice Fauci se riparlerà ad inizio autunno. La Campania anche grazie alla misure che ha messo in cantiere De Luca ha avuto meno di 5mila casi ed ha fatto un discreto numero di tamponi. Però proprio queste regioni meno colpite devono stare attente, perché il pericolo non è ancora svanito. La ripartenza della serie A? Il Cts come al solito si è espresso anche per il calcio con il massimo rigore. In Italia sembra che governino due cose il calcio e le chiese. Sembra che non freghi a nessuno del fatto che muoiano tante persone. Capisco che c'è chi vuole vincere il campionato e chi non vuole che il campionato vada avanti e molte squadre hanno tanti infetti al loro interno. La timida apertura dei funerali ci ha dato due regioni italiane con una bella ripresa dei contagi. In questi casi la prudenza non è mai troppa. Come ha detto il ministro Spadafora, a cui va tutto il nostro appoggio per il grande lavoro che sta facendo e per il rispetto che ha avuto per il Cts, ci saranno giorni per decidere anche alla luce di come andranno le cose, la scelta se riaprire o meno il campionato sarà presa solo su criteri scientifici. Forse valgono più i diritti di Sky su queste decisioni. La pressione sui diritti è forte. Infatti bisogna tenere conto che il calcio e la Chiesa muovono esattamente lo stesso volume di soldi: poco più di un miliardo di euro con l'otto per mille e l'altro di diritti televisivi. Le modifiche al protocollo? Il Cts dà indicazioni l'applicazione pratica spetta alle autorità competenti, quando il testo verrà reso pubblico sarà un atto del Governo, le squadre avranno tutte le capacità per applicarlo. Tutti i soldi che si spenderanno per la serie A per fare i tamponi andranno spesi anche per le altre squadre minori, perché lo sport non è fatto solo dalla serie A e non è fatto solo dal calcio. I calciatori guadagnano una quantità spropositata di soldi e mi auguro che questi calciatori facciano donazioni generose dal loro patrimonio personale. Questo mare di soldi che pigliano - spesso in giro all'estero - li dessero alle istituzioni che sono impegnate nella ricerca e nella cura di questa malattia. Loro vivono in un mondo dorato, guadagnano un miliardo di volte quello che percepisce il miglior neurochirurgo che mette le mani nel cervello. Un primario neurochirurgo, onesto e che non fa marchette in cliniche private, prende 4mila euro al mese e rischia ogni volta lo stress, le coronarie e l'ansia per le persone che muoiono. I calciatori saranno bravissimi a coordinare le gambe anche loro hanno forse hanno bisogno di cervello, ma non hanno la stessa responsabilità umana che ha un cardiochirurgo e tutti i medici in generale. Se si spendono tanti soldi per far giocare la gente allora si possono spendere anche per migliorare la Sanità. Il nuovo protocollo per il campionato? Non posso parlare perché gli atti del Cts vengono trasformate in note che vengono trasmesse al Ministro della Salute e sarebbe improvvido da parte mia dare delle anticipazioni. Rispettare le regole e non ho mai derogato a questo mio principio, ci sono tante persone lì dentro che vogliono dare anticipazioni e tanti anche fuori che si sono impegnati a scrivere cose per accontentare questo o quel presidente di calcio. Il Cts si occupa di problemi scientifici e chiunque parli viene meno ai principi di segretezza e confidenzialità. Andremo al mare con le norme che abbiamo promulgato. Lo Stato e le Regioni hanno fatto un grande lavoro, De Luca non ha firmato per eccesso di prudenza. Mi auguro che andremo tutti al mare, ma sempre con prudenza".