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L'EPIDEMIOLOGO - Lopalco: "Tifosi allo stadio? Ipotizzabile se la circolazione del virus sarà molto bassa o se si riesce ad interromperla"
26.05.2020 16:52 di Redazione

Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell'Università di Pisa, responsabile della task force per l'emergenza coronavirus in Puglia, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Non riusciamo a seguire due banali regole: non creare assembramenti e laddove costretti, indossare la mascherina. Sono due semplici regole, non ci vuole molto. Non riusciamo a controllare la situazione da quando c’è stata la riapertura. È vero che i casi gravi fra i giovani sono stati pochi, ma ci sono stati. Non è vero che sono invulnerabili al virus. Non dimentichiamo che il primo caso in Italia è stato un ragazzo giovane, un atleta, un maratoneta. Il ragazzo che si infetta potrebbe contagiare i parenti. Per mesi abbiamo chiesto un grosso sacrificio agli italiani, adesso chiediamo solo buon senso. Tifosi allo stadio? Se la circolazione del virus sarà molto bassa o se riusciamo in qualche modo ad interromperla, lo stadio è grande, è all’aperto, e un certo distanziamento si potrebbe garantire. Anche se le persone sarebbero distanziate parliamo comunque di flussi importanti di persone. Ci sarebbero i problemi di ingresso e bisognerebbe determinare delle modalità di deflusso dall’impianto da parte dei tifosi. Vaccino? Dobbiamo aspettare il giusto. Pretendo che sia sperimentato bene. Voglio che abbia effetto e non comporti problemi avversi”.

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L'EPIDEMIOLOGO - Lopalco: "Tifosi allo stadio? Ipotizzabile se la circolazione del virus sarà molto bassa o se si riesce ad interromperla"

di Napoli Magazine

26/05/2024 - 16:52

Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell'Università di Pisa, responsabile della task force per l'emergenza coronavirus in Puglia, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Non riusciamo a seguire due banali regole: non creare assembramenti e laddove costretti, indossare la mascherina. Sono due semplici regole, non ci vuole molto. Non riusciamo a controllare la situazione da quando c’è stata la riapertura. È vero che i casi gravi fra i giovani sono stati pochi, ma ci sono stati. Non è vero che sono invulnerabili al virus. Non dimentichiamo che il primo caso in Italia è stato un ragazzo giovane, un atleta, un maratoneta. Il ragazzo che si infetta potrebbe contagiare i parenti. Per mesi abbiamo chiesto un grosso sacrificio agli italiani, adesso chiediamo solo buon senso. Tifosi allo stadio? Se la circolazione del virus sarà molto bassa o se riusciamo in qualche modo ad interromperla, lo stadio è grande, è all’aperto, e un certo distanziamento si potrebbe garantire. Anche se le persone sarebbero distanziate parliamo comunque di flussi importanti di persone. Ci sarebbero i problemi di ingresso e bisognerebbe determinare delle modalità di deflusso dall’impianto da parte dei tifosi. Vaccino? Dobbiamo aspettare il giusto. Pretendo che sia sperimentato bene. Voglio che abbia effetto e non comporti problemi avversi”.