Ai microfoni di Sky Sport, nel dopo partita dell’Olimpico, il centrocampista della Lazio Marco Parolo.
Sulla partita
L’obiettivo nostro era di passare il turno, l’abbiamo fatto e adesso possiamo cercare di arrivare all’ultima con l’Eintracht per poterci giocare il primo posto. Complimenti alla squadra, complimenti per la prestazione, lo volevamo, l’abbiamo ottenuto e siamo contenti.
All’andata più brillanti, oggi, al ritorno, più lucidi
Penso che dalla Lazio quest’anno, forse ci si aspetta tanto, dopo quello che ha fatto lo scorso anno. Però, a livello di risultati, stiamo percorrendo, più o meno, quello che è stato fatto l’anno scorso. In classifica siamo nella posizione in cui eravamo, in Europa eravamo passati dopo quattro partite. Quindi, forse, ci si aspetta qualcosina in più, ma dobbiamo essere bravi noi, con i risultati, ad andarcela a prendere. Oggi siamo stati vogliosi di portare a casa il risultato, più che bravi. C’è stata la cattiveria giusta. Loro hanno trovato il 2-1, ma la squadra è stata brava a ripartite, a giocare, e abbiamo avuto più noi l’occasione di fare il 3-1, che loro di fare il gol del pareggio, a parte l’assedio finale,che, però, ci può stare. Questa squadra sta crescendo e, come ho già detto dopo la sconfitta con l’Inter, dobbiamo cercare di migliorare e fare questo ultimo step per essere una grande squadra.
Nelle rotazioni di Inzaghi tu ci sei sempre
Io cerco sempre di farmi trovare pronto. Diciamo che, quando vai in là con l’età, hai sempre voglia di giocare, perché non sai mai quando, dopo, arriverà il momento in cui non giochi più. Quindi, cerchi di farti trovare pronto, di curare ogni singolo aspetto fisico, alimentare, di preparazione. Poi, magari, anche maturando, gestisci molto meglio il recupero, l’ansia delle partite, sei più tranquillo, e riesci a goderle meglio. Quando si vedono i ciclisti al Tour de France vincerlo a 33-34 anni, penso e non capisco perché un calciatore a 33-34 anni è considerato vecchio. Io mi sento con ancora tanta voglia di fare, di dimostrare, e spetta a me tutte le volte scendere in campo e meritare di giocare.
di Napoli Magazine
08/11/2024 - 21:35
Ai microfoni di Sky Sport, nel dopo partita dell’Olimpico, il centrocampista della Lazio Marco Parolo.
Sulla partita
L’obiettivo nostro era di passare il turno, l’abbiamo fatto e adesso possiamo cercare di arrivare all’ultima con l’Eintracht per poterci giocare il primo posto. Complimenti alla squadra, complimenti per la prestazione, lo volevamo, l’abbiamo ottenuto e siamo contenti.
All’andata più brillanti, oggi, al ritorno, più lucidi
Penso che dalla Lazio quest’anno, forse ci si aspetta tanto, dopo quello che ha fatto lo scorso anno. Però, a livello di risultati, stiamo percorrendo, più o meno, quello che è stato fatto l’anno scorso. In classifica siamo nella posizione in cui eravamo, in Europa eravamo passati dopo quattro partite. Quindi, forse, ci si aspetta qualcosina in più, ma dobbiamo essere bravi noi, con i risultati, ad andarcela a prendere. Oggi siamo stati vogliosi di portare a casa il risultato, più che bravi. C’è stata la cattiveria giusta. Loro hanno trovato il 2-1, ma la squadra è stata brava a ripartite, a giocare, e abbiamo avuto più noi l’occasione di fare il 3-1, che loro di fare il gol del pareggio, a parte l’assedio finale,che, però, ci può stare. Questa squadra sta crescendo e, come ho già detto dopo la sconfitta con l’Inter, dobbiamo cercare di migliorare e fare questo ultimo step per essere una grande squadra.
Nelle rotazioni di Inzaghi tu ci sei sempre
Io cerco sempre di farmi trovare pronto. Diciamo che, quando vai in là con l’età, hai sempre voglia di giocare, perché non sai mai quando, dopo, arriverà il momento in cui non giochi più. Quindi, cerchi di farti trovare pronto, di curare ogni singolo aspetto fisico, alimentare, di preparazione. Poi, magari, anche maturando, gestisci molto meglio il recupero, l’ansia delle partite, sei più tranquillo, e riesci a goderle meglio. Quando si vedono i ciclisti al Tour de France vincerlo a 33-34 anni, penso e non capisco perché un calciatore a 33-34 anni è considerato vecchio. Io mi sento con ancora tanta voglia di fare, di dimostrare, e spetta a me tutte le volte scendere in campo e meritare di giocare.