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VIDEO - “Gilet arancioni? In Italia la farsa ha preso il posto della realtà”, Vasco Rossi rilancia il post di Scanzi e diventa bersaglio degli insulti di Pappalardo
31.05.2020 22:06 di Redazione

Vasco Rossi rilancia le parole di Andrea Scanzi contro i gilet arancioni di Antonio Pappalardo (movimento che ieri è sceso in diverse piazze italiane, per lo più senza mascherine e creando assembramenti, con il motto “la pandemia non esiste”). E lo fa ripostando un testo pubblicato su Instagram dal giornalista del Fatto: “Il problema non è solo che migliaia di persone abbiano manifestato fregandosene del distanziamento sociale, e dunque sputando in faccia alla loro (e sticazzi) e alla nostra salute, ma che migliaia di persone – a Milano e non solo a Milano – siano scese in piazza per seguire un personaggio caricaturale e marginale, da anni zimbello del web e della “politica”, convinto che il covid si curi con lo yoga e che il futuro sia il ritorno alla lira italica (io preferirei i sesterzi: li trovo più moderni). Se ci avessero detto che questo ospite minore della Zanzara avrebbe portato le masse in piazza, per giunta in tempo di pandemia, ci saremmo messi a ridere. E invece non c’è nulla da ridere, perché – conclude – in questo Paese la farsa ha preso ormai il posto della realtà. L’ignoranza regna, la rabbia a caso domina. E il buon senso è più fuori moda del mangianastri. Siamo messi male. Ma parecchio”. Il generale, a Bari per la seconda tappa del tour arancio, sul proprio profilo Facebook ha pubblicato un video scagliandosi contro Vasco, probabilmente senza capire che il rocker si era limitato a ripostare un testo e non l’aveva scritto di suo pugno. E insultandolo ripetutamente. Ieri anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha definito i gilet arancioni, “irresponsabili”, così come la sindaca di Torino, Chiara Appendino, che ha ribadito l’importanza dell’uso della mascherina. Intanto la Digos di Milano ha individuato molti dei manifestanti, scesi ieri in piazza Duomo, che saranno sanzionati con multe dai 400 ai 3000 euro.

 

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VIDEO - “Gilet arancioni? In Italia la farsa ha preso il posto della realtà”, Vasco Rossi rilancia il post di Scanzi e diventa bersaglio degli insulti di Pappalardo

di Napoli Magazine

31/05/2024 - 22:06

Vasco Rossi rilancia le parole di Andrea Scanzi contro i gilet arancioni di Antonio Pappalardo (movimento che ieri è sceso in diverse piazze italiane, per lo più senza mascherine e creando assembramenti, con il motto “la pandemia non esiste”). E lo fa ripostando un testo pubblicato su Instagram dal giornalista del Fatto: “Il problema non è solo che migliaia di persone abbiano manifestato fregandosene del distanziamento sociale, e dunque sputando in faccia alla loro (e sticazzi) e alla nostra salute, ma che migliaia di persone – a Milano e non solo a Milano – siano scese in piazza per seguire un personaggio caricaturale e marginale, da anni zimbello del web e della “politica”, convinto che il covid si curi con lo yoga e che il futuro sia il ritorno alla lira italica (io preferirei i sesterzi: li trovo più moderni). Se ci avessero detto che questo ospite minore della Zanzara avrebbe portato le masse in piazza, per giunta in tempo di pandemia, ci saremmo messi a ridere. E invece non c’è nulla da ridere, perché – conclude – in questo Paese la farsa ha preso ormai il posto della realtà. L’ignoranza regna, la rabbia a caso domina. E il buon senso è più fuori moda del mangianastri. Siamo messi male. Ma parecchio”. Il generale, a Bari per la seconda tappa del tour arancio, sul proprio profilo Facebook ha pubblicato un video scagliandosi contro Vasco, probabilmente senza capire che il rocker si era limitato a ripostare un testo e non l’aveva scritto di suo pugno. E insultandolo ripetutamente. Ieri anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha definito i gilet arancioni, “irresponsabili”, così come la sindaca di Torino, Chiara Appendino, che ha ribadito l’importanza dell’uso della mascherina. Intanto la Digos di Milano ha individuato molti dei manifestanti, scesi ieri in piazza Duomo, che saranno sanzionati con multe dai 400 ai 3000 euro.