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Calcio: in Europa League passano Inter, Lazio e Napoli, il calcio italiano sta risorgendo. Con l'arte di arrangiarsi
23.11.2012 00:50 di Redazione


Scrive il giornalista Fabrizio Bocca nella sua rubrica Bloooog! su Repubblica: "Possiamo starci, già tre squadre qualificate su quattro ai sedicesimi di finale di Europa League. Alla fine la differenza la fa ancora una volta il Napoli che vince in dieci con un rigore in extremis a Stoccolma sul campo dell’Aik, nell’ultima partita dello stadio Rasunda, l’impianto che vide il primo magico trionfo mondiale del giovane Pelé. Resta fuori soltanto l’Udinese, la cui Europa nasce decisamente male: arriva per fare la Champions League, retrocede in Europa League, si accomoda fuori a metà novembre. Sinceramente le strategie dell’Udinese in questi anni le ho capite un po’ poco. L’Inter era già passata ed ha giocato in Russia giustamente con una squadra di giovanissimi, mentre la Lazio ha gestito lo 0-0 col Tottenham per fare anche lei il salto in avanti.



Non è il caso di usare toni trionfali, l’Europa League è lunga e faticosa. Può ancora diventare un impiccio, ma andare avanti vale la pena. Perché solidifica le squadre e il calcio italiano stesso. E’ un primo piccolo, timido passo oltre la crisi tecnica ed economica che ha assalito il calcio italiano. Un po’ meno entusiasmo nei risultati rispetto alle belle vittorie in Champions League di Juventus e Milan, ma insomma si comincia a vedere qualche cenno di ripresa. Segno che per fare un buon calcio non servono solo soldi e campioni, anche se quelli, oggettivamente, fanno ancora la differenza. La crisi economica, come abbiamo già scritto in occasione dei tanti giovani a disposizione per la nazionale, sta sollecitando almeno la nostra vecchia arte di arrangiarsi: competenza tecnica dei nostri allenatori, buoni giocatori medi (Dzemaili) ed esperienza. Pensavo che Cavani si fosse un po’ buttato, ma il difensore svedese effettivamente gli entra sullo stinco. Se l’è cercata...".




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Calcio: in Europa League passano Inter, Lazio e Napoli, il calcio italiano sta risorgendo. Con l'arte di arrangiarsi

di Napoli Magazine

23/11/2024 - 00:50


Scrive il giornalista Fabrizio Bocca nella sua rubrica Bloooog! su Repubblica: "Possiamo starci, già tre squadre qualificate su quattro ai sedicesimi di finale di Europa League. Alla fine la differenza la fa ancora una volta il Napoli che vince in dieci con un rigore in extremis a Stoccolma sul campo dell’Aik, nell’ultima partita dello stadio Rasunda, l’impianto che vide il primo magico trionfo mondiale del giovane Pelé. Resta fuori soltanto l’Udinese, la cui Europa nasce decisamente male: arriva per fare la Champions League, retrocede in Europa League, si accomoda fuori a metà novembre. Sinceramente le strategie dell’Udinese in questi anni le ho capite un po’ poco. L’Inter era già passata ed ha giocato in Russia giustamente con una squadra di giovanissimi, mentre la Lazio ha gestito lo 0-0 col Tottenham per fare anche lei il salto in avanti.



Non è il caso di usare toni trionfali, l’Europa League è lunga e faticosa. Può ancora diventare un impiccio, ma andare avanti vale la pena. Perché solidifica le squadre e il calcio italiano stesso. E’ un primo piccolo, timido passo oltre la crisi tecnica ed economica che ha assalito il calcio italiano. Un po’ meno entusiasmo nei risultati rispetto alle belle vittorie in Champions League di Juventus e Milan, ma insomma si comincia a vedere qualche cenno di ripresa. Segno che per fare un buon calcio non servono solo soldi e campioni, anche se quelli, oggettivamente, fanno ancora la differenza. La crisi economica, come abbiamo già scritto in occasione dei tanti giovani a disposizione per la nazionale, sta sollecitando almeno la nostra vecchia arte di arrangiarsi: competenza tecnica dei nostri allenatori, buoni giocatori medi (Dzemaili) ed esperienza. Pensavo che Cavani si fosse un po’ buttato, ma il difensore svedese effettivamente gli entra sullo stinco. Se l’è cercata...".