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Basket, Biligha: l'Italia non è razzista
18.09.2019 19:17 di Redazione

''L'Italia non è assolutamente un Paese razzista, io non mi sono mai sentito discriminato. Dei casi individuali e isolati non vanno presi ad esempio, bisogna parlare di questi eventi e prendere provvedimenti ma non creare un disagio più grande di quello che è''. È l'opinione del centro della Nazionale di basket, Paul Biligha, durante la conferenza stampa di presentazione come nuovo giocatore dell'Ax Milano, sui recenti casi di razzismo nel calcio, con coinvolti Lukaku e Kessie. ''Il Mondiale - aggiunge Biligha, nato a Perugia da genitori camerunesi - mi ha fatto crescere molto come giocatore, è un ulteriore step. Ho vinto a Venezia, ora voglio vincere anche a Milano''. Accanto a Biligha, nella secondaria del Forum, c'è Michael Roll: ''Sono eccitato di essere qui, sono un giocatore intelligente e penso che mi adatterò presto alle richieste di Messina e dei compagni. Non vincere a Milano è un disastro? Vincere è necessario dappertutto, lo vedo più come una benedizione che come un problema''.

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Basket, Biligha: l'Italia non è razzista

di Napoli Magazine

18/09/2024 - 19:17

''L'Italia non è assolutamente un Paese razzista, io non mi sono mai sentito discriminato. Dei casi individuali e isolati non vanno presi ad esempio, bisogna parlare di questi eventi e prendere provvedimenti ma non creare un disagio più grande di quello che è''. È l'opinione del centro della Nazionale di basket, Paul Biligha, durante la conferenza stampa di presentazione come nuovo giocatore dell'Ax Milano, sui recenti casi di razzismo nel calcio, con coinvolti Lukaku e Kessie. ''Il Mondiale - aggiunge Biligha, nato a Perugia da genitori camerunesi - mi ha fatto crescere molto come giocatore, è un ulteriore step. Ho vinto a Venezia, ora voglio vincere anche a Milano''. Accanto a Biligha, nella secondaria del Forum, c'è Michael Roll: ''Sono eccitato di essere qui, sono un giocatore intelligente e penso che mi adatterò presto alle richieste di Messina e dei compagni. Non vincere a Milano è un disastro? Vincere è necessario dappertutto, lo vedo più come una benedizione che come un problema''.